L'UX design, ovvero una progettazione che tenga conto dell'esperienza dell'utente e della sua soddisfazione, è ormai diventata una vera e propria prassi per ogni attività legata al web, non solo per la creazione di pagine, ma anche per applicazioni e altri servizi avanzati. All'interno di quest'ottica di progettazione, tuttavia, non ci si dovrà solamente concentrare sull'estetica, sull'usabilità del design sulla gestione intelligente delle risorse proposte all'utente, ma anche sulle modalità di presentazione dei contenuti.
In questo senso, la cura del testo acquisisce una priorità imprescindibile: il modo con cui i paragrafi vengono presentati, infatti, può accrescere o diminuire l'attenzione del lettore. Da tempo si sono consolidate le tecniche di text chunking, proprio per agevolare la lettura da parte dell'utente: di che cosa si tratta e quali sono i suoi benefici?
Per text chunking si intende nient'altro che il consolidamento di alcune pratiche per la gestione del testo, dettate anche dal buon senso, affinché la fruizione da parte dell'utente sia la più semplice possibile. In particolare, così come suggerisce il nome, particolarmente efficace è spezzettare lunghi paragrafi in piccole porzioni, affinché possano essere colte con un solo sguardo.
Text chunking: definizione e tecniche
Alcune ricerche condotte negli ultimi anni, quale quella condotta da Nielsen Norman Groups, sottolineano come l'utente online non legga i testi per intero, ma segua precisi pattern dello sguardo per ottenere le informazioni desiderate. Tra le tante modalità di lettura, vi è quella del "pattern F”: l'utente scorre velocemente la pagina in verticale, procedendo in orizzontale solo quando la sua attenzione viene adeguatamente alimentata.
Nell'ambito dell'UX design, di conseguenza, è nata l'idea del text chunking: spezzettare il più possibile un paragrafo monolitico, per approfittare proprio della scansione a F effettuata dal lettore.
Lo spezzettamento dei paragrafi può avvenire nei più svariati modi e, come facile intuire, parte dall'introduzione di a capo quando possibile.
Non vi è naturalmente una lunghezza predefinita di righe come riferimento, poiché il taglio non dovrà seguire solo logiche di comodità visiva, ma anche di comprensione e semantica. Qualora spezzettare un paragrafo possa danneggiarne il significato o la comprensione, un blocco di testo lungo può risultare del tutto preferibile.
La suddivisione del testo con spazi, però, è tutt'altro che sufficiente: è necessario agire anche su altri fronti, ad esempio incentivando ed evidenziando i titoli, sfruttando un codice H2, ma anche preferire elenchi puntati e numerati, box riassuntivi e link interni alla pagina stessa, per saltare velocemente da una porzione all'altra del testo.
I benefici
Le tecniche di text chunking sono ormai ampiamente sfruttate dai big del web, anche da quei portali dalla natura più scientifica e informativa, dove i contenuti sono mediamente più complessi rispetto ad altre fonti.
È il caso della versione statunitense del National Geographic, ad esempio, dove lo spezzettamento del testo è sempre ben studiato e rigoroso. I vantaggi di una simile attenzione sembrano essere i più svariati.
Innanzitutto, sembra che il text chunking aumenti l'attenzione dell'utente: alcune evidenze empiriche, infatti, dimostrano come la permanenza media sulle pagine cresca a seguito dello spezzettamento dei paragrafi.
In questo senso, potrebbe giocare anche una componente psicologica: un blocco monolitico non stimola la lettura, ma risulta a tratti terrorizzante, di conseguenza l'utente viene spinto a cercare le medesime informazioni altrove.
Segue quindi una migliore indicizzazione sui motori di ricerca, sia per paragrafi più brevi che per l'impiego di titolazioni solitamente gradite a livello di SEO, nonché una generale soddisfazione dell'utenza.