Le suore del convento di clausura benedettino di Tagliacozzo, in Abruzzo, sono state vittime di una truffa telefonica ben congegnata che ha portato alla sottrazione di una somma di denaro pari a 2.700 euro. La madre badessa, Donatella Di Marzio, ha versato il denaro su una carta Postepay, ingannata da una persona che si è presentata come impiegata comunale e ha chiesto un bonifico per lavori di manutenzione al tetto del convento.
La truffa è stata perpetrata attraverso una telefonata in cui la truffatrice ha affermato che un contributo regionale per i lavori al tetto era stato accreditato in eccesso e che quindi era necessario restituire una parte della somma. La madre badessa, che gestisce il monastero da ben 15 anni e ha esperienza bancaria, si è fidata della persona che si spacciava per un’impiegata comunale, non rendendosi conto del raggiro in atto. A supporto della truffatrice, un complice si è finto direttore di banca, cercando di rafforzare l’inganno e far sembrare la situazione del tutto credibile.
Il denaro era destinato all'acquisto di cibo e utensili
Il denaro rubato dalle truffatrici era destinato all’acquisto di ingredienti e utensili per la preparazione dei dolci pasquali, un’attività che le suore portano avanti con passione per finanziare le necessità quotidiane del convento. Dopo il triste accaduto, la madre badessa ha deciso di rendere pubblica la vicenda per mettere in guardia altre istituzioni religiose e i cittadini. La notizia ha suscitato preoccupazione anche tra le autorità locali, in particolare tra il sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, il quale ha sottolineato come le truffe stiano aumentando nella zona, colpendo principalmente la popolazione anziana.
Per cercare di rimediare alla situazione, la comunità locale si è mobilitata per raccogliere fondi e aiutare le suore a recuperare almeno parte della somma persa. Questo episodio evidenzia la necessità di essere sempre prudenti quando si ricevono telefonate che richiedono pagamenti immediati o informazioni personali. Le forze dell'ordine hanno invitato a verificare l'identità dei chiamanti e a non fornire mai dati bancari via telefono. È fondamentale aumentare la consapevolezza, soprattutto tra gli anziani, riguardo ai pericoli delle truffe telefoniche, per evitare che altri cadano in inganni simili.