Secondo quanto riportato nell'ultimo sondaggio di JetBrains dedicato alle tendenze che riguardano gli sviluppatori e i programmatori, ad oggi questi professionisti sarebbero concentrati soprattutto su progetti orientati al Web Development. Sarebbe stato però registrato un incremento anche per quanto riguarda il Desktop che, un po' a sorpresa, farebbe meglio dell'ecosistema mobile (32% del primo contro il 28% del secondo).
I linguaggi più utilizzati (e quelli meno)
Il 65% degli intervistati avrebbe dichiarato di utilizzare JavaScript per le proprie applicazioni, seguirebbero HTML e CSS con il 54% e Python con il 53%. A questo proposito è interessante segnalare il forte calo di PHP, passato dal 32% del sondaggio precedente all'attuale 20%. Al contrario TypeScript sembrerebbe essere sempre più utilizzato con un incremento dal 29 al 37% nei due periodi considerati. In tutti i casi gli intervistati avrebbero sottolineato di utilizzare più linguaggi e non uno solo, cosa che comunque sarebbe abbastanza improbabile, nel proprio lavoro.
Il 12% dei coder coinvolti avrebbero affermato di voler imparare a programmare in GO, l'11% in Rust e l'8% in Kotlin. Quest'ultimo sembrerebbe essere inoltre il linguaggio più piacevole da utilizzare con un consenso del 44%, seguirebbero C# (39%) e Python (38%). Al contrario i linguaggi meno apprezzati (al di là di quella che è la loro effettiva utilità), sarebbero Pearl (con ben il 96 di segnalazioni negative), Visual Basic, Delphi, tutti con percentuali al di sopra dei 50 punti.
Il problema del burnout
Sempre più utilizzati gli strumenti per lo sviluppo da remoto (con una quota del 53% sul totale delle risposte fornite dal campione) e la collaborazione da remoto (citata da circa la metà degli intervistati). Per quanto riguarda il lavoro "in presenza", soltanto il 28% degli sviluppatori operebbero attualmente in team dove si sviluppa fianco a fianco.
Una citazione a parte la merita il problema del burnout, particolarmente sentito da chi lavora con il codice, il 44% del campione avrebbe dichiarato di essere interessato a soluzioni per la salvaguardia della propria salute psicologica.
Ben il 73% degli intervistati avrebbero vissuto episodi di burnout, una percentuale comunque inferiore rispetto a quella degli amministratori di database con l'80%.