Mi pare interessante lo spunto di discussione che si può trarre dalla lettura del post The Value of Practical Personal Projects.
La premessa è che quando si parla di design (ma, aggiungo io, anche di programmazione, scripting, etc) esistono di fatto due grandi tipologie di progetti, quelli per i clienti e quindi legati al lavoro, e quelli personali. Questi ultimi, commenta l'autore dell'articolo, sono spesso ridotti al rango di pura e semplice esercitazione, senza alcun apparente beneficio pratico immediato.
Nonostante cià, e potete darmene conferma, la gente continua a dedicare parte del proprio tempo a questo tipo di attività . Senza andare a scomodare il famoso 20% degli impiegati di Google e i risultati che ha prodotto, sarebbe interessante sentire da voi come valutate in termini di ritorno l'impegno eventualmente profuso in progetti personali e/o collaterali rispetto al lavoro di tutti i giorni. Nell'articolo si cita ad esempio l'opportunità che offrono di sperimentare e mettere in pratica tecniche che in progetti per i clienti non è magari possibile implementare. Un modo come un altro per tenersi aggiornati, insomma. Ma mi viene in mente anche la possibilità di usarli come mezzo di auto-promozione.
Insomma, è un orto che vale la pena coltivare?