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Static Site Generator o CMS?

Static Site Generator o CMS?
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Soluzioni come Jekyll hanno rilanciato l'adozione di strumenti quali gli Static Site Generator, applicazioni che pur non presentando tutte le funzionalità di un CMS consentono di realizzare velocemente progetti medio/piccoli; un ambito d'impiego privilegiato per gli SSG potrebbe essere quello dei siti Web destinati a delle presentazioni composte da non più di poche decine di pagine, risorse per la cui realizzazione soluzioni come WordPress, Joomla o Drupal si rivelerebbero in alcuni casi sovradimensionate.

In generale gli SSG non sembrerebbero consigliabili per produzioni articolate, nel contempo essi richiedono solitamente competenze tecniche superiori rispetto ai comuni Content Management System, ciò sia per quanto riguarda l'installazione che nelle operazioni necessarie per l'estensione delle funzionalità, l'aggiornamento e la manutenzione. Limiti che molto probabilmente influiscono e influiranno sulla loro diffusione.

Discorso non dissimile andrebbe fatto per quanto riguarda il supporto. Se infatti è vero che non pochi SSG sono corredati da una documentazione sufficientemente completa fornita dai loro developer, a tal proposito basterebbe fare riferimento al già citato Jekyll che è una Ruby application, è altrettanto necessario ammettere che difficilmente essi riescono a creare intorno a sé community abbastanza ampie da garantire un adeguato livello di assistenza online.

Altro approfondimento meriterebbe l'aspetto riguardante l'usabilità a livello di backend, perché l'ampia adozione del Markdown per il markup negli SSG rappresenta sicuramente una comodità per gli sviluppatori divenendo però una soluzione più ostica per l'utilizzatore finale. Chiaramente, per un utente abituato a gestire i contenuti con WordPress il passaggio a SSG potrebbe non rivelarsi indolore. Risolvere questo problema richiede necessariamente ulteriori interventi in sede di sviluppo.

Al di là delle considerazioni già proposte relativamente alle dimensioni e la complessità di un progetto, è possibile ricorrere agli SSG per siti Web che non prevedono la necessità di aggiornamenti in tempo reale, non necessitano di un accesso da parte di più autori per la gestione dei contenuti e non prevedono pubblicazioni a stretta periodicità; diversamente è molto probabile che presto o tardi si presenti la necessità di una migrazione verso un CMS.

Per approfondire: Craig Buckler

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