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SourceForge blocca l´accesso da alcuni Paesi

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Sin dal lontano 2003 SourceForge, uno dei pilatri della diffusione di software Open Source grazie all´enorme contributo che fornisce agli sviluppatori, prevedeva alcune restrizioni di accesso ai file ospitati sui propri server secondo le leggi in vigore negli Stati Uniti. In particolare, era vietato l´accesso alle persone incluse nella Denied Persons List e nella Entity List, oltre che in altri elenchi, diramate direttamente dal governo statunitense.

Adesso sembra che le restrizioni siano diventate ancora più forti: stando a quanto segnalato da ArabCrunch, sono state completamente bloccate le connessioni a SourceForge provenienti da Syria, Sudan, Iran, Corea del Nord e Cuba.

Questa restrizione non può ovviamente far piacere agli internauti residenti nelle citate nazioni, e infatti lo stesso ArabCrunch sottolinea come nella definizione di Open Source, e in particolare ai punti 5 e 6, sia vietata ogni forma di discriminazione verso persone e gruppi di ogni genere.

Per tutta risposta, il team di SourceForge ha voluto giustamente difendere la propria presa di posizione, giustificandola con un post sul proprio blog nel quale viene chiaramente evidenziato come il motivo di tale scelta sia prettamente dovuto al rispetto delle leggi in vigore negli USA, e non sia stato un atto di discriminazione verso tali Paesi.

La scelta di SourceForge, sotto il punto di vista legale non fa una piega. Vedere però un progetto che ha sempre inneggiato alla diffusione della filosofia Open Source e alla creazione di comunità aperte attorno ai software ospitati sui propri server, tagliare i ponti addirittura con 5 Paesi, può lasciare perplessi.

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