Sempre più utenti abbandonano la classica navigazione sui motori di ricerca e sui siti singoli, rimanendo invece all'interno delle reti sociali per qualsiasi loro esigenza, dall'informazione all'intrattenimento, dal gioco alla comunicazione mediata. Con la supremazia di piattaforme come Facebook, Instagram, Twitter e Snapchat, sono cambiati anche i paradigmi di marketing, con dei messaggi mirati e targettizzati sugli utenti, ma anche di sviluppo, poiché oggi è impensabile non comprendere i social media in un progetto già dalle prime fasi di wireframing e webdesign.
La rivoluzione di queste piattaforme potrebbe essere tutt'altro che conclusa: quali novità attendono gli utenti e gli investitori nell'immediato futuro?
Comprendere quali direzioni intraprenderanno i social media non è semplice, soprattutto sul lungo periodo. Secondo alcuni vi sarà una commistione sempre maggiore con realtà virtuale e aumentata - basti pensare al recentissimo annuncio Facebook per contenuti su Gear VR. Altri, invece, scommettono sul sodalizio con l'universo IoT, nonché una maggiore pervasività nella smart home. Per quanto il futuro possa apparire nebuloso e lontano, vi sono però delle previsioni di breve periodo del tutto credibili, se non ormai prossime. Quali sono?
Programmi per gli influencer
Promozione e marketing a livello sociale passano sempre più dal ruolo dell'influencer, un utente dal grande bacino di follower, capace di orientare con le proprie scelte di consumo un gruppo ben targettizzato di utenti. Oggi le attività degli influencer, e i loro rapporti con le aziende, sono abbastanza lasche, con il tal marchio che si affida a questo o all'altro personaggio social in base a tendenze momentanee.
In futuro, tuttavia, le piattaforme potrebbero avviare dei veri e propri programmi d'affiliazione con gli opinionisti in rete, sia prevedendo delle partnership che con strumenti per agevolarne l'espansione. Una sorta di AdSense dell'influencer, con tanto di metriche ROI dedicate affinché ogni azienda possa trovare il miglior testimonial disponibile in base alle proprie possibilità d'investimento.
Ancora, l'attività potrebbe essere anche maggiormente regolamentata a livello legislativo, per evitare che operi in zone grigie ed escludere il sommerso.
Commercio sociale
In futuro si potrebbe assistere al passaggio dal classico e-commerce a quello che, già da oggi, viene chiamato Social Commerce. Non capita di rado che piccoli gruppi sociali si organizzino per lo scambio o la compravendita di prodotti - basti pensare alle migliaia di mercatini dell'usato che sorgono quotidianamente su Facebook - mentre molte aziende hanno inserito elementari servizi di vendita direttamente nelle loro pagine.
A breve, però, il tutto potrebbe divenire istituzionalizzato. L'utente, ad esempio, potrebbe collegarsi alla pagina social di un famoso marchio e accedere, senza allontanarsi dal network, alle medesime funzioni di commercio elettronico che troverebbe sul sito ufficiale dell'azienda. Ancora, potrebbero essere introdotti metodi di pagamento legati alla piattaforma, ad esempio con l'uso di moneta virtuale o con un sistema di microcredito e di scambio tra pari all'interno della propria rete di conoscenze.
Non è tutto, poiché gli utenti stessi potrebbero anche divenire protagonisti di questo commercio, ad esempio sul fronte del diritto d'autore. Migliaia di persone ogni giorno propongono su Facebook e Twitter immagini, testi, animazioni, video e musica di loro produzione. I social network potrebbero quindi introdurre feature d'acquisto per le licenze, affinché gli interessati ne possano approfittare per progetti editoriali o d'intrattenimento al di fuori della rete sociale stessa.
Assistenti personali e lavoro
I social network, in un futuro che non appare troppo lontano, potrebbero trasformarsi in assistenti personali. Grazie a funzioni automatizzate e all'Intelligenza Artificiale, ad esempio, potrebbero aiutare l'utente nella gestione della propria agenda quotidiana o, ancora, occuparsi di questioni burocratiche o altre attività che richiederebbero al proprietario una perdita eccessiva di tempo.
Nel mentre, le aziende potrebbero arricchire l'esperienza di customer care, con bot di messaggistica in grado di migliorarsi di volta in volta tramite il machine learning, per rispondere a tutte le esigenze dei consumatori. Non ultimo, le piattaforme sociali potrebbero specializzarsi per gli ambiti lavorativi - quel che già oggi succede con Facebook Workplace - sostituendo le vecchie forme di comunicazione intraziendale con strumenti più immediati.