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Il mondo dell'e-commerce è sempre più competitivo e si accorge, con qualche tempo di ritardo al resto del Web, dell'importanza del webdesign nel realizzare portali di successo. Molto spesso i siti di vendita online hanno sacrificato la struttura delle pagine e la grafica in favore di un utilizzo immediato, trascurando però quanto la presentazione di un prodotto giovi alla vendita. Ma quali sono i cinque errori più comuni nella progettazione di un sito di e-commerce?
A rispondere a questa domanda ci pensa ResourceNation, con un elenco di motivazioni - semplici ma centrate - sui limiti di molti portali dedicati al business in Rete. Eccoli nel dettaglio:
- L'importanza degli spazi: molti siti di e-commerce cercano di massimizzare i contenuti a discapito della piacevolezza visiva. Ogni piccolo spazio bianco è riempito da scritte promozionali, prodotti in offerta, occasioni irrinunciabili e, soprattutto, da un tripudio di gif animate di pessimo gusto. L'obiettivo è quello di attirare il consumatore nella propria rete, ma si sortisce l'effetto esattamente opposto: la confusione. Un utente confuso raramente si trasformerà in un acquirente, per questo l'importanza delle giuste spaziature, delle aree bianche, della presentazione ordinata e fresca delle attività del proprio commercio elettronico;
- Poca semplicità : il tipico acquirente in Rete vuole trovare il prodotto dei suoi sogni senza troppi click. La maggioranza dei siti di e-commerce, tuttavia, costringono i clienti a numerosi ripensamenti, con menu a tendina dalle mille opzioni, migliaia di bottoni anche solo per comprare il più semplice degli oggetti, call-to-action sfacciate che distolgono l'attenzione dall'acquisto in corso. La progettazione di un sito di vendita online dovrebbe essere la più semplice possibile, al centro della pagina dovrebbe esserci solamente il prodotto scelto e nient'altro che distragga l'utilizzatore dalla sua autonoma attività ;
- Carrelli mal progettati: è la nota dolente di molti portali di e-commerce, anche di quelli che hanno curato sapientemente il design delle pagine. Il carrello è una vera e propria spina nel fianco, spesso difficile non solo da gestire, ma addirittura da comprendere. Prodotti inseriti che magicamente scompaiono durante lo shopping, impossibilità di aggiungere o rimuovere più copie dello stesso prodotto, prezzi mostrati senza l'aggiunta di IVA e tasse con le conseguenti sorpresine al momento del pagamento dell'ordine. A tutto questo, si aggiunge spesso una grafica amatoriale da fine anni '90. Nulla che contribuisca alla piacevolezza della procedura d'acquisto;
- Motori di ricerca scadenti: per un sito di e-commerce, soprattutto quando in vendita vi sono centinaia di prodotti, il motore di ricerca è di certo la risorsa più importante della progettazione e del design. In realtà , gli strumenti di ricerca molto spesso non sono in grado di interpretare le chiavi degli utenti, di fornire alternative simili, di capire da elementi contestuali cosa il cliente stia davvero cercando. E rimandano fin troppo spesso dei "not found" per prodotti che in realtà sono disponibili nei magazzini, costringendo il potenziale acquirente ad approdare sui più validi lidi della concorrenza. Il motore di ricerca non dovrebbe funzionare solo con l'ausilio di keyword, ma anche sulla base di categorie preimpostate e sull'analisi situazionale del comportamento dell'utente. Suggerire anziché negare, in definitiva, per raggiungere l'obiettivo della vendita;
- Poco follow-up: molti portali di commercio elettronico, alcuni anche particolarmente famosi, si sono adagiati sugli allori. Trovato qualche anno fa il design e il sistema di presentazione dei prodotti ottimale, non hanno più intrapreso operazioni di follow up e adeguamento. Ma su Internet il tempo scorre più velocemente di quanto sembri e anche solo pochi mesi di stallo possono rendere un portale all'avanguardia un vero e proprio residuato bellico. Maggiore attenzione agli aggiornamenti, maggiori chances di vendita.
Fonte: ResourceNation