Il titolo è un gioco di parole fatto a partire da un libro di Sofia Postai: Siti che funzionano. Di siti che emozionano parla invece Donald Norman in questo breve saggio apparso sul suo sito personale.
Norman prende le mosse dai nuovi, straordinari, servizi di mappe geografiche di Google, Yahoo! e Microsoft. Rispetto ai loro predecessori, a parità di fattori come l'utilità , l'usabilità e le informazioni che forniscono, offrono un'esperienza di gran lunga più coinvolgente. Perché? Per l'immediatezza del feedback, per i colori, per gli effetti di semi-trasparenza dei livelli sovrapposti, ma soprattutto per il movimento e per la fluidità di questo movimento.
Vi lascio alla lettura dell'articolo, non prima di aver riportato la parte finale, quella che guarda al futuro:
We are moving from static pages with their clunky, slow repainting of the page to fluid, dynamic displays, where the movement is a major part of the charm. We are moving from behaviorally effective designs to ones that add emotional engagement.