C´è chi accusa Canonical di contribuire con basse percentuali allo sviluppo del codice del kernel oppure allo sviluppo dei componenti chiave di ogni distribuzione Linux e chi, come Gnome, quantifica per bene questa percentuale di contribuzione, trovando che Red Hat, tanto per fare un nome, contribuisce quindici volte di più (che in pratica equivale a dire che la parte di codice sviluppata da Canonical si ferma all´1%).
Sebbene Canonical si occupi, per parte sua, di progetti interessanti e di utilità per l´intera comunità open source, come i nuovissimi driver per il Magic Trackpad, l´opinione generale non va lontano dalla realtà.
Mark Shuttleworth, padre e padrone di Canonical, e quindi di Ubuntu, in un post nel suo blog personale si toglie qualche sassolino dalla scarpa, rimandando al mittente le critiche e fornendo la sua (lunga) versione dei fatti.
Kernel e componenti fondamentali di una distribuzione Linux (dice Shuttleworth) erano già presenti ben prima che Canonical si formasse e, sebbene affetti come tutti i software da problemi, funzionano egregiamente. Ciò che manca non è tanto da ricercarsi nella miriade di righe di codice che compongono un sistema operativo, quanto nella necessità di rendere popolare Linux a livello desktop, ovvero adatto per "l´utente qualsiasi".
L´entusiasmo attorno ad Ubuntu e al mondo Linux desktop non è mai stato così cospicuo: qualcosa di nuovo Canonical lo ha davvero creato, asserisce soddisfatto Mr. Ubuntu, assai contento di aver contribuito, e continuare a contribuire, alla diffusione dell´informatica libera world-wide "for everyone".