Google migliora giorno dopo giorno i suoi strumenti, anche grazie all’intelligenza artificiale. Recentemente, l’azienda di Mountain View ha annunciato delle novità per SGE (Search Generative Experience), che cambieranno per sempre il modo di fare ricerca. Proprio come il rivale Bing di Microsoft, che supporta DALL-E 3 di OpenAI, Google potrà generare immagini nella ricerca utilizzando il prompt direttamente in SGE. Inoltre, gli utenti potranno anche scrivere bozze, personalizzandone la lunghezza, lo stile, ecc. Negli ultimi mesi, SGE di Google è stato aggiornato diverse volte ed è capace di generare sintesi basate sull’AI o creare definizioni di termini non familiari. Inoltre, grazie a questa funzionalità gli utenti potranno migliorare la ricerca di viaggi, prodotti, ecc.
Come funziona la nuova ricerca SGE di Google
La funzionalità di generazione di immagini tramite AI si basa sul modello text-to-image Imagen di Google e offre la possibilità di creare immagini a partire da un comando di testo. Basta scegliere il soggetto e lo stile (foto, disegno, dipinto, ecc.) e SGE di Google mostrerà quattro immagini simili tra cui scegliere. Queste potranno poi essere scaricate in formato PNG. In alternativa, è possibile modificare le proprie scelte e ricreare un nuovo set. La stessa funzione sarà disponibile anche su Google Immagini. Al momento questa funzione è limitata agli utenti over 18, poiché alcuni contenuti sono considerati inappropriati. Tuttavia, si ricorda che, negli Stati Uniti, Google ha aperto SGE agli adolescenti. L’azienda di Mountain View ha sottolineato comunque che verranno applicati filtri per impedire la creazione di immagini dannose. Infine, ogni immagine generata avrà una filigrana (grazie SynthID) che indica che è stata creata tramite l’AI.
L’altra novità di SGE di Google è l’assistente alla scrittura che permette di fornire una bozza di un testo (e-mail, lettera di motivazione, ecc.) tramite la ricerca. L’utente può scrivere testi lunghi, brevi o cambiare il tono, per renderlo serio o divertente. I testi possono poi essere esportati nelle app di Google Workspace, come Gmail o Docs. Entrambe le funzionalità sono già disponibili, ma solo per alcuni utenti (negli Stati Uniti) che utilizzano SGE tramite Google Search Lab. L’azienda di Mountain View conta di ampliare il campione nelle prossime settimane.