UEFI, come forse alcuni di voi già sapranno, è l´erede del BIOS e nel futuro dovrebbe sostituirlo praticamente su tutte le macchine di nuova generazione (ce ne sono già alcune in commercio). UEFI implementa al suo interno il sistema del Secure Boot che permette l´avvio del sistema operativo solo se esso è dotato di una chiave digitale.
Questo per i sistemi proprietari non è un problema, anzi è un aumento della sicurezza ma per le distribuzioni Linux potrebbe essere un problema. Alcune distribuzioni hanno comunicato di voler provvedere da sole all´implementazione del Secure Boot, come ad esempio Ubuntu; altre invece come Debian hanno deciso di attendere una decisione della Linux Foundation.
Finalmente tale decisione è arrivata e con un comunicato sul loro sito ufficiale è stata annunciata la disponibilità di una soluzione al problema del Secure Boot. Verrà usato un pre-bootloader che sfrutterà una chiave fornita da Microsoft (che è la ditta che le distribuisce) che permetterà al bootloader, Grub per esempio, di avviare il sistema usando UEFI con il Secure Boot attivo.
La soluzione del pre-bootloader è una "soluzione tampone" ovvero verrà usata finché tutte le principali distribuzioni non avranno trovato una loro soluzione al Secure Boot. Il codice del pre-bootloader si trova su GitHub quindi da subito i team delle distribuzioni possono cominciare i lavori di implementazione.
In sostanza la Linux Foundation ha voluto dare a tutte le distribuzioni la libertà di usare il Secure Boot finché esse stesse non troveranno la loro via, c´è comunque la possibilità per l´utente di disabilitare il Secure Boot e avviare la propria distribuzione anche senza una chiave.