La GPL3 è amata e odiata soprattutto a causa delle clausole che impongono regole più restrittive sull´utilizzo del software compilato, oltre che del codice sorgente.
Senza scendere nei particolari con la nuova GPL diventa impossibile, per i costruttori hardware, sviluppare delle soluzioni chiuse e protette che utilizzino software targato GPL3. Ad esempio, il videoregistratore digitale TiVo, molto diffuso in America, è basato su Linux e altri software liberi ma adotta anche delle soluzioni DRM per proteggere i contenuti multimediali e dei meccanismi per impedirne l´utilizzo con un firmware diverso dall´originale.
La GPL3 tratta espressamente questo tipo di situazione rendendo difatti illegale l´utilizzo di software GPL3 nel TiVo, e in altre apparecchiature simili (la clausola è infatti nota come "Anti Tivoization").
Se alcuni produttori stanno, abbastanza lentamente a dire il vero, prendendo in considerazione la possibilità di effettuare un fork del software utilizzato o più semplicemente di tenersi strette le versioni rilasciate sotto GPL2, la Trango Virtual Processors propone una soluzione estremamente ambiziosa per aggirare, letteralmente, il problema: l´utilizzo di un Hypervisor, cioè di un sistema di virtualizzazione (Xen e KVM sono degli Hypervisor) che permetta di creare degli ambienti di elaborazione separati.
Da un lato abbiamo Linux che gestisce la rete, la ricezione del flusso dati e l´interfaccia, mentre dall´altro un applicativo che riceve da Linux il flusso dati criptato, lo decripta e lo rimanda dall´altra parte del muro dove verrà mostrato sul televisore dell´ignaro utente. Così facendo Linux non avrà mai a che fare con chiavi di cifratura e diritti digitali: si limiterà a prendere dei dati e a passarli a qualcun altro.
Una soluzione tale permetterebbe anche di isolare la macchina virtuale Linux dal resto dell´apparecchiatura dando modo all´utente di poter modificare a suo piacimento la parte libera del sistema senza mettere il naso lì dove le major non vogliono.
Il progetto è tecnologicamente molto interessante ma viene da chiedersi: è solo un modo per aggirare un ostacolo scomodo o una scelta legittima per alcuni produttori di hardware?