Oggi vogliamo portarvi l'esperienza di Ch Daniel, CEO di Chagency una design angecy, su come spingere la propria utenza a passare da un modello d'uso gratuito ad uno premium. Nel dettaglio Daniel si focalizza nel settore della produzione SaaS (Software as a service), descrivendo una strategia di lungo periodo volta a spingere l'utenza a supportare attivamente l'azienda che offre il servizio.
Strategie ed obbiettivi
Alla domanda: "Che strategia usare per convertire gli utenti free in premium?" Daniel risposte con un: "Dipende tutto dai vostri obbiettivi".
Daniel chiarisce subito che i suoi consigli non sono indirizzati a chi cerca guadagni facili e rapidi nel breve periodo, i suoi consigli sono rivolti a coloro che hanno pianificato un ritorno economico nel lungo termine.
Il CEO ha notato che dopo un certo periodo di tempo tra l'utente e l'azienda si crea un legame emotivo. Sopratutto quando quest'ultima punta sui social network e propone nuovi strumenti, l'utente inizia a sentirsi incoraggiato a supportarla, percependosi come più "vicino" ad essa e dimostrandosi felice nel pagare un servizio.
Il consiglio di base di Daniel è quindi "Aiuta il tuo utente a crescere cosi che possiate cresce insieme".
Da freemium a premium
In pratica il modello freemium permette al cliente di crescere e di sviluppare la propria attività che, una volta avviata, potrà permettersi di pagare un servizio premium per potersi espandere maggiormente, potendo contare magari su qualche funzione extra o su un servizio d'assistenza dedicato.
In buona sostanza l'utente, dopo aver sfruttato anche per anni un servizio gratuito, quasi sicuramente noterà che questo è diventato parte del suo "core business" e dunque sarà propenso ad investire su di esso scegliendo una formula premium.
Il problema delle "sanguisughe"
Ovviamente esisteranno sempre degli utenti "sanguisuga", quindi per evitare che questi diventino un costo eccessivo, magari assorbendo troppe risorse, bisogna fare in modo che il costo del servizio richiesto ai premium sia sufficiente per ricoprire tutte le spese.
In altre parole saranno gli utenti premium a doversi sobbarcare i costi, in modo da non obbligare il gestore a rimetterci.
Quindi non bisogna mai cadere nella tentazione di offrire un servizio free "castrato", altrimenti questo avrà l'effetto contrario sull'utenza, che non riuscirà a fidelizzarsi.
In sostanza più un'azienda offre al suo utente più sarà grande il ritorno economico che riceverà dal proprio bacino di utenti. Il mondo delle SaaS è pieno di esempi del genere, aziende che offrono tutti i loro servizi gratuitamente ma che comunque hanno una buona fetta di utenti che paga il servizio.
Basti pensare a Dropbox, Spotify e GitHub. Queste tre aziende hanno adottato un modello simile e oggi rappresentano tutte case studies di successo.
Via Chagency