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Rootless X: a che punto siamo?

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È noto come un programma che possieda diritti amministrativi, se bucato, abbia effetti devastanti sulla incolumità di un intero sistema operativo.

Qualsiasi programma o servizio Linux, qualora non vi siano importanti limitazioni per il contrario, gira come utente non root; lo stesso webserver Apache, per esempio, deve esser lanciato come root al fine si potersi "agganciare" alla porta 80, ma in seguito solo suoi processi con privilegi alquanto minori accetteranno connessioni di rete.

All´X.Org Developers Summit svoltosi a Tolosa in Francia, lo sviluppatore di Intel Keith Packard assicura che, grazie al kernel mode settings e altri miglioramenti cui è stato sottoposto X.Org negli ultimi tempi, lo stesso server grafico è quasi giunto al traguardo di poter girare con i permessi di un utente non amministrativo.

È ormai qualche tempo che se ne parla e si ventila la possibilità che il futuro Ubuntu 10.10 porti con sé quest´attesa feature.

Lasciate ogni speranza... Ubuntu 10.10 sembra non sarà la prima distribuzione made in Canonical a supportare un rootless-X, ma i suoi utilizzatori dovranno attendere la successiva Ubuntu 11.04.

La motivazione risiederebbe in alcune difficoltà tecniche da superare nel gestire e correttamente direzionare i device di input quando vi siano in esecuzione più X.Org Server rootless.

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