Un ricercatore nel campo della sicurezza informatica, Alexander Hagenah, ha recentemente diffuso uno strumento in grado di aggirare il nuovo sistema di difesa contro il furto di cookie, introdotto da Google su Chrome. Questo strumento, denominato “Chrome-App-Bound-Encryption-Decryption", permette di estrarre credenziali salvate sul browser nonostante le nuove misure di protezione.
Google, infatti, ha implementato la cosiddetta App-Bound Encryption con l’aggiornamento di Chrome di luglio (versione 127), un sistema volto a criptare i cookie mediante un servizio di Windows che opera con privilegi di sistema, rendendo così difficile per il malware sottrarre informazioni senza permessi elevati.
Tuttavia, già a settembre, diversi malware infostealer erano riusciti a sviluppare soluzioni in grado di superare questa protezione, rendendo il nuovo strumento di Hagenah particolarmente preoccupante poiché, essendo pubblico, aumenta il rischio per chi conserva dati sensibili su Chrome.
Il sistema App-Bound nasce con l'obiettivo di incrementare la sicurezza degli utenti
Il sistema App-Bound di Google è nato con l’obiettivo di incrementare la sicurezza degli utenti costringendo gli eventuali attacchi a raggiungere livelli di complessità superiori, come l’accesso ai privilegi di sistema. Google, infatti, aveva dichiarato a luglio che, con questa tecnologia, il malware avrebbe dovuto accedere a permessi amministrativi o iniettare codice, operazioni che normalmente sono facili da rilevare dai software di sicurezza.
Google aveva inoltre ammesso che il miglioramento delle difese avrebbe potuto innescare un cambiamento nelle tecniche di attacco, come il passaggio a pratiche di scraping della memoria o iniezioni di codice, e che si sarebbe trattato di un’evoluzione graduale nella protezione contro i malware.
Ora, con la pubblicazione del tool su GitHub, i rischi aumentano. Lo strumento di Hagenah utilizza il servizio interno IElevator di Chrome per decifrare i cookie, aggirando il sistema di protezione della App-Bound Encryption. Sebbene richieda privilegi amministrativi per funzionare, numerosi esperti sottolineano come tale ostacolo sia facilmente superabile, in particolare per gli utenti che operano su account Windows con privilegi di amministratore.
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