Il team di TinyCore sembra abbia compiuto un piccolo miracolo. A distanza di poco meno di tre mesi dal rilascio della prima versione di TinyCore, ne arriva una nuova: TinyCore Linux 2.0. Oltre a questo è stata rilasciata la prima versione di MicroCore, anche se il numero di versione è sempre il 2.0.
MicroCore è un progetto nato da TinyCore. I due prodotti si differenziano per il footprint di esecuzione in RAM, ovvero 10MB per TinyCore e 7MB per MicroCore. Linux può essere ristretto ancora di più?
Le novità di TinyCore, più o meno le stesse di MicroCore, sono tante. Spiccano l´adozione del Kernel Linux 2.6.29.1, l´uso della versione glibc 2.9, e il supporto "virtual drive". Oltre a questo restano confermati l´utilizzo degli altri tool, anche se aggiornati alle versioni più recenti: BusyBox, server grafico Tiny X, e Windows manager JWM.
Altre novità presenti sono il server e client SSH Dropbear, il supporto al database PCI e il "picture viewer" FLTK.
Una interessante funzionalità aggiunta con questa versione di TinyCore è il supporto al filesystem squashfs, e la gestione dei componenti .core.
Grazie al filesystem squashfs è possibile implementare partizioni read-only compresse e in cui inserire gli elementi ".core". Questi sono dei componenti aggiuntivi, degli add-on della distribuzione, che vengono caricati dal sistema prima di ogni altra estensione. Un tipico uso degli elementi ".core" è quello di aggiungerli a MiniCore per trasformarla in una TinyCore. Per il resto la distinzione tra estensioni PPR/TCE, PPR/TCZ, e PPI/TCE è rimasta invariata.