La Free Software Foundation ha pubblicato, dopo mesi di scritture, bozze e discussioni, la versione finale della General Public License 3.
Questa versione si focalizza soprattutto nella prevenzione di accordi commerciali cross-licence, del tipo di quelli sottoscritti da Microsoft negli ultimi mesi con Novell e altri distributori di software opensource e a contrastare il fenomeno chiamato tivoization, che sarebbe, in parole povere, l´utilizzo di software libero su hardware che ne impedisce la modifica, violando così la licenza anche se in maniera del tutto legale.
Altre modifiche degne di nota sono l´integrazione delle LGPL, "degradata" a caso particolare della GPL stessa e l´aggiunta della facoltà, da parte dell´autore del software, di specificare ulteriori restrizioni all´utilizzo dello stesso.
Il software più famoso che adotta la GPL (il kernel Linux), però, resterà, almeno per ora, licenziato con la versione 2, come lo stesso Linus Torvalds ha più volte dichiarato, questo a causa di una diatriba che dura da oltre un anno tra Torvalds e la FSF a proposito dei Digital Rights Management.
Nonostante questo, tuttavia, molti software che sono parte integrante del sistema GNU/Linux (come tar e sed), adotteranno immediatamente la nuova licenza sin dalla prossima release. Chi volesse già allegare la licenza al proprio software libero, può trovarla in versione integrale con esaurienti spiegazioni sul sito del progetto GNU.