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Revolut: "Meta dovrebbe rimborsare gli utenti per le truffe online"

Le truffe online non rappresentano solo una minaccia economica per i consumatori ma minano anche la fiducia nei servizi digitali.
Revolut:
Le truffe online non rappresentano solo una minaccia economica per i consumatori ma minano anche la fiducia nei servizi digitali.
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Le piattaforme social, dominate da giganti come Meta (che include Facebook, Instagram e WhatsApp), sono sempre più sotto pressione per l'ondata crescente di contenuti fraudolenti che circolano al loro interno. Nonostante i tentativi dichiarati di contrastare il fenomeno, le critiche continuano a piovere, e recentemente Revolut, nota fintech, ha evidenziato il problema con particolare enfasi.

Secondo i dati raccolti da Revolut, Facebook e WhatsApp sono tra le piattaforme più segnalate dagli utenti come veicoli di truffe online. In particolare, si è assistito a un aumento di raggiri legati a falsi annunci di vendita, in cui le vittime vengono indotte a pagare per beni o servizi che non ricevono mai. Altro fenomeno preoccupante è quello delle truffe legate al lavoro, con falsi annunci che richiedono versamenti anticipati come condizione per ottenere impieghi inesistenti.

In questo contesto, Revolut ha lanciato pesanti accuse nei confronti di Meta, accusandola di non fare abbastanza per tutelare gli utenti dalle frodi. La fintech ha chiesto un rafforzamento dei controlli sui contenuti pubblicati sulle piattaforme e ha suggerito che Meta dovrebbe rimborsare le vittime per gli annunci ingannevoli da cui trae profitto.

Revolut ritiene le misure adottate da Meta insufficienti

In risposta, Meta ha annunciato una collaborazione con diverse banche, tra cui NatWest e Metro, per condividere informazioni sulle attività fraudolente e potenziare i sistemi di rilevamento delle truffe. Tuttavia, Revolut ritiene che queste misure non siano sufficienti per arginare il fenomeno.

Il tema delle truffe online è ormai al centro del dibattito pubblico, e le istituzioni europee stanno cercando di intervenire con una normativa più rigorosa. Il Parlamento europeo ha proposto nuove responsabilità per le piattaforme social, chiedendo che queste facciano di più per contrastare i truffatori, che spesso si spacciano per figure familiari o autorità per ingannare le vittime.

Le truffe online non rappresentano solo una minaccia economica per i consumatori, che rischiano di perdere somme significative, ma minano anche la fiducia nei servizi digitali. Per affrontare questa sfida è essenziale una collaborazione coordinata tra piattaforme, istituzioni e banche, con investimenti in tecnologie avanzate per individuare e bloccare i contenuti fraudolenti e una normativa adeguata che garantisca protezione ai consumatori.

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