Come è noto, il Responsive Web Design, o "design responsivo per il Web", è il nome di una tecnica finalizzata alla realizzazione di pagine Internet che siano in grado di adattarsi automaticamente all'area di visualizzazione del device corrente, indipendentemente dal fatto che esso sia un dispositivo mobile (quindi dotato in genere di un display caratterizzato da una diagonale non particolarmente ampia), un comune Pc o addirittura una Smart Tv.
L'obiettivo del Responsive Design è strettamente legato ai concetti di usabilità e accessibilità di un sito Web, sostanzialmente esso mira a ridurre al minimo la necessità che un utilizzatore debba ingrandire, ridimensionare e scorrere i contenuti proposti per poterne fruire; tale risultato può essere ottenuto seguendo procedure differenti, non tutte ugualmente valide. In questo post verrà presentata una breve selezione delle possibili cattive pratiche nell'utilizzo di tale tecnica.
- Confondere il concetto di "touch screen" con quello di "small screen" e utilizzare le relative tecniche come se fossero intercambiabili; per fare un esempio si pensi all'interfaccia grafica Modern UI (ex "Metro") di Windows 8.x pensata anche per touch screen ma non necessariamente per le diagonali ridotte.
- Non impiegare framework quando l'intervento o la modifica che si intende effettuare non lo impone, valutare invece la possibilità di utilizzare, ad esempio, puro JavaScript per evitare di dover fronteggiare eventuali complessità in sede di manutenzione e aggiornamento del codice.
- Non utilizzare JavaScript per riordinare il layout, agendo in questo modo sul DOM (Document Object Model) il livello di prestazioni potrebbe essere influenzato negativamente;
- Non creare animazioni CSS senza tenere conto dell'impatto che queste ultime potrebbero avere sulle performances.
- Evitare di rendere responsivo un sito Web non responsivo semplicemente aggiungendo regole CSS e script JavaScript, valutare invece l'opzione di riportare tutto a markup e poi ripartire con l'adattamento.
Un altro suggerimento a riguardo, potrebbe essere quello di limitare, chiaramente per quanto possibile, l'uso degli emulatori in favore dei test praticati su dispositivi reali, ma la selezione proposta in questo articolo non pretende di essere esaustiva, per cui potrà essere successivamente integrata con ulteriori riferimenti.
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