Alla fine del 2020, Red Hat aveva annunciato quella che da molti è considerata la fine di CentOS, con il passaggio a CentOS Stream (di cui abbiamo parlato qui) derivante dalla volontà di rivedere le finalità delle proprie distribuzioni. Questa novità (piaciuta a pochi), ne porta però con sé altre oggettivamente positive, come la nuova disponibilità di Red Hat Enterprise Linux (RHEL), che diventa gratuito anche in produzione (con alcuni limiti).
Le distribuzioni di Red Hat: cosa cambia
Il nuovo ruolo di CentOS Stream porta con sé alcune novità, che di rimbalzo finiscono per riguardare tutto l'ecosistema delle distribuzioni di Red Hat:
- Fedora sarà destinata a presentare, prima delle altre distribuzioni, tutte le principali innovazioni del sistema operativo, e potrà quindi essere vista come una sorta di "anteprima" del futuro rilascio di RHEL
- CentOS Stream diventa invece una piattaforma di continuous delivery, e per certi aspetti va immaginata come il passo immediatamente precedente ad RHEL
- RHEL è invece la distribuzione pensata per i carichi di produzione veri e propri, destinata quindi all'uso nell'industria in situazioni di maggior rilievo, dai deployment in cloud, ai data center, fino ad altre applicazioni sensibili
A parte CentOS Stream, sia Fedora che RHEL mantengono tutto sommato le loro finalità originali. Ma su RHEL ci sono alcune notizie interessanti.
RHEL gratuito anche in produzione
Nel tentativo di colmare il "vuoto" lasciato dalla discontinuità di CentOS, Red Hat ha annunciato che renderà Red Hat Enterprise Linux gratuito per piccoli ambienti di produzione. In particolare, ciò sarà possibile grazie ad un nuovo developer program, a cui gli sviluppatori potranno iscriversi per ottenere un supporto gratuito anche in produzione, a patto che non si superino i 16 sistemi. Finora, il programma consentiva l'accesso gratuito a RHEL solo per scopi di sviluppo, e per questo motivo la possibilità di utilizzo in produzione rappresenta una novità molto significativa.
Chi avrà la necessità di uno sviluppo in produzione su scala più ampia, dovrà comunque acquistare licenze Red Hat Enterprise Linux, oppure optare per una qualche altra distribuzione derivata da RHEL, come Oracle Linux, AlmaLinux o RockyLinux.
Le modifica al developer program diventeranno attive a partire dal prossimo 1 febbraio. Chi volesse avere maggiori dettagli, inclusi i costi per ambienti di produzioni a più larga scala, può fare riferimento a questa pagina sul sito ufficiale di Red Hat.