Negli anni la Raspberry Pi Foundation ha lanciato numerose revisioni della sua famosa single board ARM, a questo proposito basterebbe citare Raspberry Pi A, B, A+, B+ e Zero oltre a varie edizioni "regionali". Dunque un utente alle prime armi potrebbe domandarsi quale sia il modello di Raspberry Pi più adatto per le proprie esigenze. Si tratta comunque di device low cost, dunque il prezzo non è forse il criterio che inciderà maggiormente sulla scelta, ci si dovrà focalizzare invece sulle specifiche hardware.
Ad oggi la versione più interessante del progetto è probabilmente il Raspberry Pi 3 B ovvero l'ultima incarnazione della board che offre le migliori performance assieme ad una connettività wireless (WIFI e Bluetooth) out-of-the-box; si tratta della release perfetta per creare un box di retrogaming oppure un NAS "fai da te". Tuttavia il Rasbperry Pi 3 B è il più avido di risorse, quindi se si necessita di qualcosa di meno esoso in questo senso potrebbe essere meglio valutare un modello alternativo.
Ad esempio il piccolo Raspberry Pi Zero potrebbe rappresentare una soluzione ideale se stiamo progettato qualcosa di specifico, magari da nascondere o integrare all'interno di un dispositivo più complesso o semplicemente più ingombrante. Per progetti di IoT o di robotica questa piccola board è un'opzione ideale, anche se molto meno potente del suo "fratello maggiore" 3 B.
Se invece cerchiamo qualcosa a metà tra le due versioni precedenti è possibile valutare l'adozione del Raspberry Pi 2 B, è quasi delle stesse dimensioni del nuovo modello 3 B ma offre prestazioni simili con un consumo di risorse inferiore. Parliamo di una variante che si presta in modo ottimale per diventare un box multimediale grazie alla sua dotazione in termini di porte, anche se l'assenza dei moduli per il WIFI e il Bluetooth integrati può essere considerato uno elemento penalizzante in determinati contesti.
Per approfondire Ben Nuttall (Raspberry Pi Community Manager)