Per i cybercrminali non è un buon momento, proprio no, almeno non in termini di guadagni. Stano infatti al nuovo report stilato da Chainalysis, basato sulle transazioni in criptovalute, i guadagni derivanti dai ransomware sono diminuiti di circa il 40% nel 2022 rispetto a quanto registrato l’annualità precedente.
Ransomware: guadagni ridotti del 40% nel 2022
Questo cambiamento non è dovuto alla diminuzione del numero di attacchi messi a segno, ma principalmente al rifiuto da parte degli utenti presi di mira di pagare il riscatto.
Andando più nello specifico, durante il 2022 da poco trascorso sono stati rilevati oltre 10.000 ransomware e la loro durata media è stata di 70 giorni. Gli attacchi effettuati hanno permesso di guadagnare circa 456,8 milioni di dollari, vale a dire il 40,3% in meno rispetto al 2021 (765,6 milioni di dollari).
Come anticipato, la netta diminuzione dei guadagni è imputabile in primo luogo ai mancati pagamenti dei riscatti da parte delle vittime: circa il 59% degli utenti presi di mira si è infatti rifiutato di pagare la somma richiesta per il riscatto.
Sul fronte aziendale, molte realtà non sono disposte a pagare la somma richiesta perché non vi è alcuna garanzia di ricevere il tool per decifrare i file rubati, senza contare che questi potrebbero poi venire ugualmente diffusi in Rete. Inoltre, svariate aziende hanno provveduto a stipulare assicurazioni specifiche e la maggior parte di esse ha implementato misure di sicurezza ad hoc che includono anche l'effettuazione del backup dei dati.