Il team di sviluppo di Python ha annunciato che il ramo 2.X del linguaggio di programmazione cesserà di essere supportato e aggiornato il primo gennaio 2020. Il ciclo di vita di Python 2 sta dunque per volgere al termine.
La prima versione di Python 3 risale al dicembre del 2008. I vari progetti software basati su Python 2 hanno avuto dunque 10 anni di tempo per vedere aggiornata la propria codebase. Il principale problema della migrazione a Python 3 sta nell'assenza di retrocombatibilità con le precedenti release. Questo elemento ha dunque portato diversi sviluppatori a rimandare a tempo indefinito il porting al ramo principale più recente.
Già a marzo 2018 Guido van Rossum, il creatore di Python, si era detto entusiasta di poter dismettere completamente Python 2 entro il 2020:
Non facciamo giochi di semantica, Il primo gennaio 2020 Python 2.7 andrà in EOL [End of Life] e non ci saranno più aggiornamenti di nessun tipo ne patch di sicurezza. Il supporto verrà interrotto completamente. Per ricevere supporto per tali versioni sarà necessario pagare un'azienda terza. Gli sviluppatori del progetto hanno faticando abbastanza a lungo [per supportare Python 2.7], anche perché l'EOL era inizialmente prevista per il 2015.
L'EOL di Python 2 non è quindi in discussione e presto o tardi gli sviluppatori dovranno eseguire il porting a Python 3. Dal 2020 in poi usare Python 2 sarà sempre più rischioso, vista l'assenza di patch di sicurezza, inoltre tutti i servizi e gli IDE presto cesseranno di supportare questa versione, ormai obsoleta, del linguaggio.
In rete è possibile trovare numerosi tutorial in merito al passaggio tra i due rami e la wiki di Python presenta un ricca documentazione che spiega nel dettaglio come iniziare il processo di migrazione.
Via Tim Anderson