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Programming bubble: retribuzioni troppo elevate per i programmatori?

Gli stipendi dei programmatori sono troppo elevati? Le retribuzioni riusciranno a mantenere i livelli attuali anche in futuro?
Programming bubble: retribuzioni troppo elevate per i programmatori?
Gli stipendi dei programmatori sono troppo elevati? Le retribuzioni riusciranno a mantenere i livelli attuali anche in futuro?
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Il mercato degli sviluppatori software è sicuramente molto florido e ricco di opportunità lavorative, ma quanto durerà questa situazione? Per quanto tempo le aziende IT potranno permettersi di pagare stipendi cosi alti ai propri team? Oggi vogliamo portarvi l'esperienza e l'opinione di Jake Wilson, sviluppatore software per SketchUp che in precedenza ha anche lavorato per Google nello sviluppo di Chrome.

Nel 2012 Jake Wilson decise infatti di lasciare Big G per fondare una sua azienda. Secondo Wilson un senior engineer, dunque uno sviluppatore software con minimo 5 di esperienza, veniva assunto da inizialmente Mountain View con un offerta pari a 215.000 dollari all'anno di stipendio. Tale offerta consiste in una retribuzione base di 120.000/150.000 dollari, un bonus del 5-10% e il resto in pacchetti azionari. Questi ultimi potevano valere fino 200.000 dollari e dunque fruttare fino a 50.000 dollari all'anno.

Si tratta dunque di un salario molto cospicuo, anche se spesso traducibile in 80 ore settimanali di lavoro. Wilson si è però chiesto se tali numeri rimarranno sostenibili nel lungo periodo. Facendo un paragone con i medici, anche nella sanità si arriva a lavorare 80 ore settimanali ma negli USA i salari sono nettamente inferiori.

Dunque, a questo punto della sua riflessione, Wilson si è chiesto anche se i salari cosi elevati nel mercato IT siano frutto di una sorta di "bolla", come accade negli ambienti finanziari.

"siamo nel mezzo di una programming bubble? Molte altre carriere sembrano molto più difficili, eppure un programmatore con un percorso di studi molto meno duro viene risarcito in media parecchio di più rispetto ad altre professioni altrettanto impegnative.

Certo è anche vero che la difficoltà di una carriera è un indice poco affidabile per valutare il compenso per un persona. Di solito uno dei modi più semplici per avere successo è fare cose che le altre persone non sono disposte a fare o che non sanno fare.

Se per esempio scegli una carriera con turni molto lunghi, tanto stress e molte difficoltà non molte persone seguiranno il tuo esempio e dunque se continuerai a svolgere quel lavoro bene verrai ricompensato di conseguenza."

Rispetto ad altre professioni la vita di un programmatore, in certi contesti, potrebbe essere meno stressante e molto più remunerata. Non è però scontato che quanto detto si applichi all'intera categoria e le situazioni possono variare notevolmente da paese a paese. Plausibilmente uno sviluppatore che lavora in Italia riceverà una retribuzione inferiore di un suo collega residente negli Stati Uniti (o di altri paesi europei) pur dovendo affrontare pressioni e orari di lavoro simili.

Ormai questi livelli salariali sono però uno standard in diversi mercati, e lo sono da più di 10 anni. E' quindi possibile che rimangano invariati per almeno un altro decennio, cioè almeno fino a quando i progressi nello sviluppo delle intelligenze artificiali capaci di auto programmarsi renderanno obsolete diverse competenze.

Via ThinkFaster

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