Cesare raccontava qualche settimana fa di Smita Jain Narang e del suo approccio al web design che si fonda sui principi del Vastu Shastra, un'antica scienza indiana delle "direzioni". Nei commenti a quell'intervento qualcuno esprimeva la propria perplessità per questi concetti, altri gridavano addirittura alla bufala.
Il libro in realtà esiste, perché ne ho recuperata e letta una copia. C'è da dire che l'idea di applicare concetti di questa scienza (che vengono in altri ambiti usati anche per disporre e arredare gli appartamenti) potrebbe anche rivelarsi interessante. Ma questo libro fa di tutto per non convincervi in questo senso.
E come potrebbe visto che:
- su 150 pagine, la metà sono dedicate a spiegare prima cos'è il Vastu Shastra, poi internet;
- contiene tanti errori grammaticali da indurre a sospenderne la lettura (mi sono consolato: posso anche io scrivere un libro in inglese);
- sostiene argomentazioni false, come il fatto che internet abbia circa 30 milioni di utenti (quando? dieci anni fa?);
- negli esempi si utilizza l'Html dei primi anni '90.
Perà Smita Jain Narang io la perdonerei anche, soprattutto perché nella lettera che accompagnava la copia recensione del libro ha sottolineato:
Dal momento che questo è un nuovo concetto che sto sviluppando, le tue considerazioni sono sempre bene accolte.
Ma quelli di Wired, che hanno portato agli onori della cronaca la cosa, hanno sfogliato per più di quindici minuti il libro? O avevano delle pagine da riempire?