Jesse Barnes, maintainer del sottosistema PCI per il kernel Linux fa sapere che quanto dedotto da Phoronix (e da noi riportato) circa le problematiche di elevato consumo energetico su alcuni hardware è corretto. Ma il problema non è sanabile.
Si diceva che molti BIOS non indicano correttamente il supporto ad ASPM e quindi il comportamento del kernel si basa su tale indicazione, causando le ormai arci-note regressioni sul consumo.
Ebbene, ora ci troviamo nella scomoda posizione delineata da quanto segue:
- tornare alla situazione pre-commit è impensabile, in quanto lo stesso a sua volta risolve problematiche di compatibilità con hardware che non supporta ASPM;
- è altresì errato che il kernel forzi comunque ASPM, per quanto detto sopra, e sono preferibili problemi energetici che problemi di compatibilità, specie in ambito server, dove Linux spopola.
Sul fronte Windows si ipotizzano controlli ulteriori da parte dello stesso sistema operativo oppure check a opera dei driver coinvolti.
Ed è proprio questo l´unico scenario realistico: costruire driver che abbiano questa logica aggiuntiva e anche, chiaramente, attendere che i produttori dei BIOS buggati ne aggiustino il comportamento.
In conclusione, per ora, signori, il problema ce lo teniamo, a meno di dare, a nostro rischio e pericolo, il parametro di boot al kernel.