Entrambe piattaforme di cloud storage, entrambe con i propri pregi e difetti. Parliamo di pCloud e Dropbox, spesso considerati rivali ma comunque molto simili nel funzionamento: tutti e due, infatti, permettono di archiviare all'interno di server online i propri file, che siano fotografie, video o documenti per conservarli al sicuro da occhi indiscreti e da possibili rischi. Ma quali sono le differenze principali tra queste due piattaforme? E i vantaggi?
Sincronizzare file: come funziona?
Uno tra i vantaggi comuni a entrambe le piattaforme riguarda proprio la sincronizzazione dei file caricati, ovvero la possibilità di accedervi da più piattaforme in tempo reale. pCloud garantisce sincronizzazione automatica, che il file sia caricato da smartphone o da PC. Mette inoltre a disposizione una comoda app desktop che permette di lavorare sui file come se si trovassero sul computer, ma senza che occupino spazio sull'HDD. Funziona, in poche parole, come una sorta di disco virtuale.
Anche Dropbox offre una feature simile e permette l'accesso in qualsiasi momento a tutti i file caricati sulla nuvola grazie a un sistema di sincronizzazione automatica. In più, come accade per pCloud, è possibile fare uso di una particolare funzione di sincronizzazione selettiva che consente di individuare una (o più) cartelle da presenti localmente sul dispositivo per archiviare ed eventualmente cancellarle dal disco rigido, per risparmiare prezioso spazio di memoria.
Sicurezza, cosa offrono le piattaforme
Entrambe le piattaforme offrono un alto livello di sicurezza dei file archiviati. Per quanto riguarda pCloud, possiamo contare su crittografia AES a 256 bit sia durante che dopo il trasferimento, oltre che di certificati TLS/SSL applicati nel momento in cui le informazioni vengono trasferite dal dispositivo al server pCloud, che effettua oltre cinque copie dei file in altrettanti server, all'interno di un'area di archiviazione dati sicura.
Gli utenti che vogliono maggiore sicurezza possono sottoscrivere un piano pCloud Crypto con cui criptare i propri file e proteggerli attraverso una password. A differenza della crittografia lato server, questa opzione fa sì che nessuno - a parte l'utente - abbia la chiave giusta per decrittografare i file. Che resteranno perciò sempre al sicuro e protetti, anche dagli occhi del provider.
Anche Dropbox, proprio come pCloud, utilizza crittografia con AES a 256 bit per i propri file. In più, per proteggere i dati che vengono trasferiti tra dispositivo e server, viene utilizzata una tecnologia SSL/TLS che crea un tunnel sicuro e protetto. Sia pCloud che Dropbox permettono di attivare la verifica in due passaggi per aumentare ancor di più la protezione del proprio account.
Prezzo: qual è il più economico?
Dropbox offre, gratuitamente, 2 GB di spazio di archiviazione a tutti i suoi utenti. I piani di abbonamento per i singoli partono da 16,58 euro al mese per 3 TB di spazio. Questo prezzo si riferisce alla fatturazione annuale, mentre l'utente che sceglie quella mensile dovrà pagare 19,99 euro al mese.
pCloud mette invece a disposizione 10 GB di spazio gratuito agli iscritti. Per quanto riguarda i piani a pagamento, ne esistono di due tipologie: a fatturazione annuale oppure a vita. La seconda opzione risulta essere quella più economica poiché offre acquisti una tantum senza necessità di rinnovare abbonamenti di alcun tipo. I prezzi partono da 199 euro per il piano da 500 GB, mentre per 2 TB di spazio pClou richiede 399 euro.
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Qual è il miglior cloud tra Dropbox e pCloud?
Entrambe le piattaforme offrono, in linea di massima, lo stesso servizio. Nonostante ciò, esistono naturalmente dei pro e contro: se Dropbox offre un miglior supporto online e maggior spazio di archiviazione, pCloud può vantare un maggior livello di privacy e sicurezza grazie a pCloud Crypto. La differenza sostanziale la fa, principalmente, il prezzo. Dropbox, come la maggior parte dei servizi cloud, mette a disposizione spazi soltanto dietro il pagamento di un abbonamento - annuale o mensile che sia.
Al contrario, pCloud offre piani a vita. Ciò significa che, una volta pagato l'importo iniziale, non sarà più necessario affrontare alcun costo extra nascosto. Può quindi rivelarsi un utile investimento per il futuro, specialmente in un periodo storico dove limare il più possibile le spese - soprattutto quelle ricorrenti - è diventato ancora più necessario.