Se segnalo questo post di Mike Davidson non è per la premessa, ma per lo spunto di riflessione che propone alla fine e che vorrei condividere con voi.
Si parla della pratica della paginazione, della tendenza a spezzettare il contenuto di articoli scritti per il web in più pagine. In genere sono due le motivazioni addotte da chi la adotta: si guadagna in termini di usabilità perché chi legge non è costretto a fare lo scrolling della pagina e, soprattutto, si guadagna in termini di page views. Personalmente sono più ben disposto di Davidson nel comprendere quest'ultima di motivazione, mentre rispetto alla prima..., beh, trovo sia ridicola. La questione è stata liquidata con parole sagge su Information Architects Japan: non c'è niente di sbagliato nello scrolling, niente, così come non c'è niente di sbagliato nello sfogliare le pagine di un libro. Amen.
Ma torniamo al post di Davidson. La chiosa è molto critica sulla paginazione fatta solo per incrementare il numero di pagine viste e chiede: cos'è meglio alla lunga, un utente che produce 10 page views al giorno ma che non rimane sul sito per più di 5 minuti o un utente che rimane lì inchiodato per 2 ore producendo una sola pagina vista? La chiave per il vero successo è un counter di richieste HTTP che si incrementa o l'attenzione di chi ci segue?