Oggi mi sono imbattuto in un progetto particolarmente interessante: PackageKit, che si propone come il risolutore dell´enorme confusione che troviamo nelle distribuzioni Linux per quanto riguarda l´installazione di pacchetti, con un approccio decisamente diverso dal solito.
Infatti, anziché provare a creare un metodo universale e unificato, cosa che anche per me ormai ha poco senso, PackageKit mira ad essere un´interfaccia universale ai sistemi di gestione pacchetti già esistenti. In pratica, anziché usare yum, smart, apt, rpm o chissà che altro, avremo un solo tool che, da solo, elabora il pacchetto, trova le dipendenze e lo installa/aggiorna senza ulteriori patemi, in automatico.
PackageKit è progettato per essere leggero, semplice e veloce, ed è fruibile da linea di comando o da una GUI, per adesso integrata solo in GNOME. Se utilizzate Fedora potete scaricarlo aggiungendo un repository, seguendo queste semplici indicazioni.
Ma c´è molto di più: oggi mi sono imbattuto in PackageKit dato che è al vaglio la proposta per l´inclusione in Fedora 9 come gestore di pacchetti, abbattendo finalmente quello scomodo muro chiamato yum, forse l´unica cosa che da sempre mi ha fatto guardare Fedora con un po´ di diffidenza.
Ma ora... prima PulseAudio, poi Nouveau, poi PackageKit... mi sembra che Fedora stia davvero azzeccando tutto. E chissà che Fedora 9 non diventi la mia prossima distro.