Apple ha rilasciato martedì 22 ottobre OS X Mavericks, il nuovo sistema operativo per tutti i Mac con processore pari o superiore all'Intel Core 2 Duo. E la grande novità non è solo nei costi - OS X 10.9 è completamente gratuito - ma anche nella nuova gestione di CPU, GPU, RAM e batterie. Con OS X Mavericks i Mac, anche quelli non nuovissimi, diventano più veloci, performanti e meno avidi di energia. Come è possibile?
Apple ha introdotto alcune tecnologie innovative per la gestione dell'hardware, facendo di OS X Mavericks un sistema operativo davvero all'avanguardia. Partendo dalla CPU, Cupertino è riuscita a ridurre fino al 72% il carico dei processori con un nuovo sistema di Time Coalescing: le operazioni di basso livello vengono raggruppate, permettendo così alla CPU di godere di periodi di idle più lunghi. Il risultato è un abbattimento dei consumi, che si riflettono immediatamente sulla durata della batteria, e performance più veloci: essendo meno occupato nelle funzioni basiche del sistema operativo, Mavericks può concedere più risorse ai task più intensivi.
Alla gestione della CPU si aggiunge App Nap, un sistema avanzato di "stand-by" - anche se definirlo così può sembrare fuori luogo - per la gestione delle applicazioni. Quando più finestre sono aperte a schermo, quelle in secondo piano - e quindi non immediatamente utili - vengono messe in uno status d'attesa, a meno che non stiano compiendo elaborazioni fondamentali in background. Così facendo, il loro consumo di risorse CPU viene ridotto allo 0% finché non verranno riportate in primo piano.
Sul fronte GPU, invece, grazie alle innovazioni di Mavericks non vi sarà più un quantitativo di memoria fisso definito per le schede grafiche, in particolare quelle condivise con la RAM principale. A seconda dei task in uso, dalla normale navigazione ai software di elaborazione grafica intensivi, OS X Mavericks è in grado di ridurre le risorse della GPU fino a 29 MB, liberando RAM per altri compiti. Quando necessario, invece, la GPU potrà occupare più RAM superando i limiti di fabbrica.
Passando alla RAM, Apple ha sviluppato un nuovo sistema di compressione dei dati affinché vi sia sempre un quantitativo sufficiente di memoria libera, per evitare che il sistema operativo sia costretto a scrivere di continuo dati VRAM sui dischi fissi o SSD. Così facendo, Mavericks può contare di una velocità di esecuzione e di una reattività di quasi due volte maggiore rispetto al predecessore OS X Mountain Lion.
Tutte queste migliorie, oltre a migliorare le performance, hanno effetti diretti sulla durata della batteria: se in buono stato, ovvero con cicli di vita e durata di carica sufficienti, si può arrivare a recuperare 1-2 ore di alimentazione.
Fonte: Apple