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OpenAI è pronta a sviluppare i propri chip AI per ChatGPT

Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, OpenAI starebbe pensando allo sviluppo di chip AI proprietari per i suoi prodotti.
OpenAI è pronta a sviluppare i propri chip AI per ChatGPT
Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, OpenAI starebbe pensando allo sviluppo di chip AI proprietari per i suoi prodotti.
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OpenAI, la società creatrice di ChatGPT, ha intenzione di sviluppare dei propri chip AI in modo da ridurre i costi ed evitare problemi relativi alla carenza di chip prodotti da aziende terze. Ciò è quanto emerge da un recente report pubblicato dall’agenzia di stampa Reuters. Al momento non OpenAI non avrebbe definito un piano preciso sul da farsi, ma starebbe valutando diverse opzioni. Una di queste sarebbe la possibile acquisizione di una società che permetterebbe di costruire i propri chip AI. Fino ad oggi, infatti, l’azienda statunitense ha avviato partnership con grandi produttori come NVIDIA. Adesso vorrebbe invece provare a produrre i propri chip AI da sola.

OpenAI: creare chip AI avanzati e ridurre i costi

Come già accennato, la motivazione alla base di questa decisione sarebbe la carenza di processori avanzati capaci di alimentare il software OpenAI (ChatGPT), ma anche una possibile riduzione dei costi di produzione, altro punto non indifferente. Dal 2020, OpenAI ha sviluppato le proprie tecnologie di intelligenza artificiale generativa grazie a un enorme supercomputer costruito da Microsoft, uno dei maggiori partner, che utilizza 10.000 unità di elaborazione grafica (GPU) di NVIDIA. L’esecuzione di ChatGPT è molto costosa. Secondo l’analista di Bernstein, Stacy Rasgon, ogni richiesta costerebbe circa 4 centesimi. Se le query di ChatGPT raggiungessero un decimo della scala di ricerca di Google, per poter rimanere operativi, il costo annuale sarebbe di circa 48,1 miliardi di dollari per le GPU e 16 miliardi di dollari per i chip AI.

Per il CEO di OpenAI, Sam Altman, la necessità di acquisire più chip AI è una priorità per l’azienda. Produrre chip AI proprietari è un lavoro complesso e potrebbe richiedere diversi anni. Per risolvere il problema della carenza di processori, la società potrebbe cercare di collaborare ancora più a stretto con NVIDIA, ma anche provare a diversificare i propri fornitori. OpenAI non ha né confermato né smentito il report di Reuters. Per saperne di più bisognerà quindi attendere un comunicato ufficiale.

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