All'inizio delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 manca ormai davvero poco e trattandosi di un importante evento non è assolutamente escluso che possa attirare l'attenzione dei cybercriminali, sempre in agguato in situazioni del genere, con l'intento di fare soldi, seminare confusione, aumentare la loro notorietà, screditare gli avversari e anche promuovere obiettivi ideologici.
Olimpiadi invernali 2022: ecco i possibili rischi per la sicurezza secondo l'FBI
L'FBI di tutto questo ne è ben consapevole e infatti ha diramato un apposito avviso nel corso delle ultime ore, tramite cui vengono elencati i possibili rischi per la sicurezza dei partecipanti ai giochi olimpici.
Più precisamente, tramite l'avviso viene segnalando che le incursioni dei cybercrminali potrebbero essere messe a segno soprattutto tramite ransomware, malware, furto o fuga di dati, campagne di phishing, campagne di disinformazione e "minacce interne" che potrebbero andare ad interferire con l'infrastruttura digitale che supporta le Olimpiadi.
L'FBI fa altresì presente che i cybercrminali potrebbero prendere di mira hotel, servizi di trasporto di massa, servizi di biglietteria e servizi di sicurezza. Inoltre, i partecipanti all'evento e i viaggiatori farebbero bene ad usare smartphone temporanei per ridurre il rischio di minacce associate alle app
Al momento, comunque, non è stata rilevata alcuna minaccia specifica nei confronti delle Olimpiadi, ma il Federal Bureau of Investigation incoraggia comunque a non abbassare la guardia, adottando tutte le precauzioni del caso e in special modo sollecita le aziende specializzate nel campo della cybersicurezza ad indagare e fornire tempestivamente indicazioni sulle potenziali criticità informatiche e su come si palesano e agiscono.
A tal proposito, vale la pena ricordare che in occasione delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo del 2020 sono stati messi a segno ben 450 milioni di tentativi di cyberattacchi, tra malware, siti falsi, servizi di streaming progettati per imitare i fornitori olimpici ufficiali e spoofing delle email. Fortunatamente, però, nessuno ha avuto successo grazie alle misure adottate.