Ho ricevuto un paio di mail con richieste di chiarimento sul nuovo servizio di Microsoft, quell'Office Live da ieri ufficialmente aperto ad una schiera di beta tester residenti negli USA.
Potrebbe bastare il titolo del post a sintetizzare tutto e sgombrare il campo da qualunque malinteso. Mi affido però ad una voce ufficiale di Microsoft, Robert Scoble, che così si esprime sul suo blog:
Ho passato un po' di tempo con il team di Office Live la scorsa settimana e ho ottenuto queste informazioni confidenziali. Office Live non è quello che pensate che sia. Non è quello che pensavo che fosse (credevo infatti si trattasse di una versione internet della suite Office con programmi come Word, Excel o Powerpoint). Non è questo. Toglietevelo dalla mente. E accidenti agli uomini del marketing che stanno estendendo così il brand Office. Da queste parti amiamo l'estensione del brand, ma questa è un'altra storia.
E allora cos'è Office Live? àˆ rivolto alle piccole aziende. Penso, ad esempio, alla ferramenta di una piccola cittadina. Forse ha tre impiegati. Ma ha bisogno di un sito web che possa editare facilmente. Ha bisogno poi di qualche indirizzo e-mail. E di pochi altri servizi per gestire al meglio la propria attività (un posto dove mettere documenti online di cui sarà fatto un backup automatico).
Tutto chiaro? Siamo più nell'ambito di un servizio di hosting che in quello di una suite di produttività personale. Passiamo ad altre informazioni interessanti.
Una buona panoramica la offre un altro impiegato e blogger di Microsoft, Dare Obasanjo. Sul suo sito ha anche una serie di screenshot dell'intefaccia del servizio, ottimi per farsi un'idea di cosa offre. Dare ha anche creato il suo sito con dominio annesso. Sarà disponibile qui, ma al momento in cui scrivo si vede solo la classica schermata della index di Apache. Un po' di pazienza.
Anche Joe Wilcox di Microsoft Monitor ha creato il suo piccolo sito di prova (ne parla qui ed è una lettura che consiglio vivamente). Ho voluto dare un'occhiata, ma ho la sfortuna di avere un iMac, di non usare Windows, di tenermi alla larga da Internet Explorer versione 5.0 e superiore, per cui, a parte una piccola porzione di testo al centro della pagina, mi sono perso tutto il resto. Peccato.
Wilcox ci informa che per realizzare un sito, nella versione Basic del servizio, si può contare su una serie di template molto semplici, sul drag&drop per creare e inserire nuovi elementi, e che non è possibile editare direttamente il codice HTML (non proprio pulitissimo, View Source per credere).
Altra considerazione interessante dello stesso Wilcox: come la mettiamo con i motori di ricerca? Se una piccola azienda decide di farsi un sito con Office Live, lo farà nella speranza di essere trovata. Cosa farà Microsoft su questo versante? Come ottimizzerà questi siti per i motori?
Ma veniamo al commento che mi ha più colpito. Si è sempre detto in questi mesi che Office Live e Windows Live sono la risposta di Microsoft alla tendenza verso la distribuzione del software online, un modo per abbracciare a suo modo il trend che porta dal desktop al web. Ottimo. Ma quali sono i vantaggi nell'usare applicazioni e servizi web based? Per esempio che puoi fare a meno di applicazioni mastodontiche e costose sul tuo PC, essendo l'unico requisito richiesto la connessione a internet e un browser. Ecco invece alcuni dei requisiti di Office Live come riportati in questo post su Signal vs. Noise, il blog di 37 Signals (gente che di servizi web based se ne intende):
- To use the Edit in Datasheet feature within the Business Applications and Shared Sites areas requires Microsoft Office 2003.
- To export to Business Contact Manager requires Microsoft Office 2003, Microsoft Office XP, or Microsoft Office 2000.
- To import contacts from Microsoft Office Outlook requires Microsoft Office 2003 or Microsoft Office XP.
- To link contacts to Microsoft Office Outlook requires Microsoft Office 2003.
Commento finale: "Non pensavo che avrei mai visto un'applicazione web con più requisiti di sistema di un'applicazione desktop. Mai sottovalutare Microsoft.".
Nota finale ad uso e consumo dei macchisti. Il primo commento al post di Scoble, dice che in fin dei conti ricorda molto da vicino .Mac. Ma queste sono cattiverie, vero?