Il sound server Pulse Audio, che qualcuno paragonò a Compiz per l´audio, sta per arricchirsi di una nuova caratteristica, per brevità identificata dallo stesso autore come glitch-free.
Si tratta di una patch, abbastanza corposa e complessa a dire il vero, per rendere Pulse Audio indipendente dalla gestione delle schede audio dei campioni da mandare in play. Il sistema attuale prevede di dividere lo streaming audio da inviare alla scheda sonora in frammenti, tutti uguali e configurabili solo all´avvio della scheda. La mancanza di flessibilità è, fra l´altro, la principale causa dei glitch ascoltabili su alcuni sistemi in particolari condizioni: dovendo attendere un certo tempo prestabilito alcune applicazioni non possono agire d´anticipo per riempire il buffer audio, che così si svuota (condizione di underrun).
La nuova soluzione, invece, permetterà di rendere i frammenti più adattabili alle varie esigenze e al contempo di diminuire fortemente l´utilizzo degli interrupt utilizzati per attivare le funzioni hardware dell´adattatore audio. Quest´ultima caratteristica consentirà inoltre di abbassare notevolmente il consumo di energia dovuto a Pulse Audio, così come misurato dall´utility PowerTop.
La nuova soluzione prevede purtroppo alcune controindicazioni. La prima è la poca precisione dei timer, soprattutto su architetture diverse da x86 a 32 e 64 bit. Inoltre il nuovo modello richiede che tutti i componenti software del sistema, (kernel, driver ALSA. etc.) siano all´ultimo grido. Per ovviare a quest´ultimo problema sembra probabile che, almeno per il momento, Pulse Audio includa sia il vecchio sistema che il nuovo, con lo svantaggio di allargare la base di codice da tenere sotto manutenzione. Come se non bastasse il nuovo sistema mangia più memoria di quella che dovrebbe.
Questa piccola grande novità dovrebbe confluire a breve in Pulse Audio 0.9.11. Tuttavia, per le notevoli complicazioni introdotte, sarà difficile trovarla nelle distribuzioni Linux di imminente rilascio.