Sabato 24 settembre si è svolta la prima conferenza italiana su Node.js, argomento caldo del panorama tecnologico correlato al web.
Alla NodeJS Conf abbiamo potuto assistere ad una panoramica di Gabriele Lana sullo strumento e sull'ecosistema che vi gravita attorno: nondimeno, lo stesso Lana ha tenuto un workshop di 4 ore sviluppando da zero un'applicazione su Node.js ( per gli appassionati, l'applicazione era un simulatore del famoso gioco sasso/carta/forbice con l'espansione di Lizard e Spock ).
In mezzo a tutto cià, ci sono stati ottimi talk sulle architetture event-driven e socket.io, forse una delle estensioni più hot per Node.
Al di là delle presentazioni vere e proprie, alla conferenza si è potuto vedere come, in pochi mesi, Node.js si evolva a passo rapido e l'ecosistema attorno a lui diventi sempre più solido e agguerrito: basti pensare alla nascita di CoffeeScript (pensato principalmente per Node), NPM, ExpressJS e molti altri.
Come sottolineato da Lana, l'aspetto fortemente attrattivo di Node è dato dalla semplicità con cui si realizzano prototipi e di come reggano il carico in produzione: combinando infatti NodeJS con socket.io è possibile realizzare le classiche chat di esempio con un effort nell'ordine dei minuti; non ore, non giorni.
Dove sta andando quindi Node?
Forse dovremmo chiederci dove stiamo andando noi, prima di perderci un treno così attraente.