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Neuralink impiantata chip N1 nel primo essere umano

Il chip N1 di Neuralink potrebbe aiutare a curare delle malattie, come la cecità, e migliorare le capacità generali dell’essere umano.
Neuralink impiantata chip N1 nel primo essere umano
Il chip N1 di Neuralink potrebbe aiutare a curare delle malattie, come la cecità, e migliorare le capacità generali dell’essere umano.
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Elon Musk ha annunciato su X (Twitter) che la sua società di neurotecnologie Neuralink ha finalmente impiantato il suo primo chip N1 nel cervello del primissimo paziente umano. Neuralink prevedeva di lanciare il suo primo studio clinico sull’uomo nel 2023 dopo che la società aveva ricevuto l’approvazione dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense. Secondo Musk, domenica il primo paziente umano è stato impiantato con il chip N1. Come ha dichiarato il CEO di X: “I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi neuronali”. Il chip N1 viene impiantato nel cranio del paziente ed è collegato al cervello tramite minuscoli fili più sottili dei capelli umani. I fili contengono 1.024 elettrodi in grado di captare segnali e stimolare simultaneamente milioni di neuroni cerebrali. I segnali vengono trasferiti in modalità wireless per l'elaborazione e l'interpretazione.

La tecnologia sfruttata da Neuralink per il suo chip N1 si chiama Brain-Computer Interface (BCI). L’azienda ha annunciato per la prima volta il suo prodotto nel 2017, dopo aver lavorato in modalità ombra sin dalla sua fondazione nell’estate del 2016. Da allora, la società ha impiegato altri sette anni per entrare nella fase di sperimentazione umana. Nel frattempo, l’azienda ha presentato anche il robot chirurgico R1 per l’impianto preciso, veloce e sicuro di chip cerebrali. In un nuovo post su X, Musk ha dichiarato ceh “[Neuralink] consente il controllo del tuo telefono o computer e, attraverso di essi, di quasi tutti i dispositivi, semplicemente pensando. I primi utilizzatori saranno coloro che hanno perso l’uso degli arti”. Il patron di Tesla ha poi lasciato intendere che l’interfaccia cervello-computer è anche l’unico modo per mettere l’umanità alla pari con l’intelligenza generale artificiale (AGI).

In teoria, le interfacce cervello-computer possono apportare enormi benefici ai pazienti le cui vite sono state gravemente colpite da malattie o lesioni. Non si parlana solo di far sì che i pazienti paralizzati possano camminare. Si potranno recuperare la capacità di vedere, o addirittura di migliorare le capacità generali degli esseri umani, come controllare i dispositivi elettronici attraverso il pensiero. Tuttavia, la tecnologia necessita ancora di anni di sviluppo, senza considerare che ciò comporta anche rischi non trascurabili. Negli ultimi due anni, la società è stata pesantemente criticata per la presunta cattiva gestione dei test sugli animali su scimmie e maiali e per i presunti sforzi volti a mantenere nascosto al pubblico il destino dei suoi animali.

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