“Siamo lieti di annunciare l’apertura delle iscrizioni per la nostra prima sperimentazione clinica sull’uomo”. Con questo messaggio su X (ex Twitter), Neuralink ha annunciato di aver ricevuto l’approvazione da parte di un comitato di esperti indipendenti per effettuare i primi test di impianto dei suoi chip cerebrali sull’uomo. Già lo scorso maggio, la start-up fondata nel 2016 da Elon Musk ed altri imprenditori, aveva ottenuto il via libera anche dalla Food and Drugs Administration per procedere ai test. La sperimentazione, ribattezzata P.R.I.M.E. (Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface), ha l’obiettivo di valutare la sicurezza dell’impianto di Neuralink (N1) e del robot chirurgico (R1) e valutare la funzionalità iniziale della BCI (interfaccia cervello-computer) per consentire alle persone con paralisi di controllare i dispositivi esterni con il pensiero.
Neuralink: come si svolgerà lo studio per l’impianto dei chip cerebrali sui pazienti
Lo studio di Neuralink – si legge sul blog ufficiale dell’azienda - è un passo importante per creare un’interfaccia cerebrale generalizzata per ripristinare l’autonomia di chi ha bisogni mediti non soddisfatti. Durante la sperimentazione, il robot R1 installerà chirurgicamente dei fili ultrasottili e flessibili del chip N1 in una regione del cervello che controlla l’intenzione del movimento. Una volta installato, l’impianto N1 sarà completamente invisibile, ma trasmetterà segnali cerebrali in modalità wireless ad un’app che decodifica l’intenzione del movimento. L’obiettivo iniziale dell’interfaccia cervello-computer è quello di permettere alle persone di controllare il cursore del mouse o la tastiera di un computer utilizzando il pensiero.
La sperimentazione dovrebbe avere una durata di circa 6 anni. I pazienti verranno seguiti costantemente dal team di esperti di Neuralink che monitoreranno i loro progressi. I candidati devono avere un’età minima di 22 anni e presentare patologie come quadriplegia (funzionalità limitata di tutti i 4 arti) a causa di lesioni del midollo spinale o SLA da almeno 1 anno (senza miglioramenti). Infine, è necessario che il paziente abbia un caregiver fisso e affidabile, che possa seguirlo durante la sperimentazione. Per candidarsi basta compilare il modulo presente sul sito ufficiale di Neuralink.