Nel 2016, Microsoft ha annunciato un esperimento Project Natick, creato per vedere se i data center potessero essere installati e funzionanti nelle profondità dell’oceano. Dopo svariati test, nella primavera del 2018 l'azienda ha installato il suo data center delle Isole del Nord, con 864 server, a 35 metri di profondità al largo delle coste scozzesi. Nel 2020, la società ha rivelato i risultati del suo più grande test per Project Natick. In questo caso, l’azienda ha constatato che installare un data center sott’acqua non causava più problemi di un data center installato sulla terraferma. Ciò avrebbe potuto portare a guasti hardware. L’azienda di Redmond afferma che i server sottomarini hanno subito 1/8 dei guasti alle apparecchiature rispetto a un data center terrestre. Inoltre, l’azienda ha affermato che tali server sottomarini potrebbero essere configurati e installati in 90 giorni, rispetto ai due anni necessari per la costruzione di un data center terrestre.
Microsoft: la lezione di Project Natick verrà sfruttata per altri esperimenti
Tuttavia, nonostante le entusiastiche notizie di quattro anni fa, Microsoft ha annunciato di aver terminato il suo esperimento sul data center sottomarino. Secondo il sito web Data Center Dynamics, Noelle Walsh, capo della divisione Cloud Operations + Innovation (CO+I) di Microsoft, ha dichiarato che la società "non sta costruendo data center sottomarini in nessuna parte del mondo". Welsh ha poi aggiunto che: “il mio team ci ha lavorato e ha funzionato. Abbiamo imparato molto sulle operazioni sotto il livello del mare, sulle vibrazioni e sugli impatti sul server. Quindi applicheremo questi insegnamenti ad altri casi”.
Microsoft ha anche rilasciato una dichiarazione sull’intenzione non portare avanti i futuri data center sottomarini. Come rivelato dall’azienda di Redmond: “sebbene al momento non disponiamo di data center sottomarini, continueremo a utilizzare Project Natick come piattaforma di ricerca per esplorare, testare e convalidare nuovi concetti sull'affidabilità e sostenibilità dei data center, ad esempio con l'immersione in liquidi”. Sarà interessante vedere come Microsoft sfrutterà le lezioni apprese da questo esperimento. L’azienda di Redmond avrà infatti bisogno di costruire più data center in futuro, per migliorare i suoi servizi dedicati all’intelligenza artificiale.