Nel 2017 circa il 40% delle macchine virtuali presenti su Azure erano bastate su Linux. Questo trend non si è mai arrestato e di recente Sasha Levin, Microsoft Linux kernel developer, ha dichiarato che le istanze Linux su Azure hanno superato quelle di Windows Server.
Questo dato non deve stupire, l'adozione di Windows Server è in declino da diverso tempo. Nel 2016 Microsoft ha cercato di mettere fine a questa migrazione di massa in ambito enterprise e Cloud implementando nei suoi sistemi il Windows Subsystem for Linux.
Le distribuzioni Linux dispongono di una versatilità che i concorrenti non riescono ad offrire, inoltre Linux si trova alla base dei sistemi di container che sono oggi largamente utilizzati nel processo di sviluppo e distribuzione degli applicativi.
Dunque era solo una questione di tempo prima che Linux iniziasse ad imporsi anche all'interno di Azure. Scott Guthrie, durante un intervista della redazione di Zdnet, ha cercato di chiarire le motivazioni che hanno spinto Microsoft, e i suoi stessi clienti, ad adottare Linux in tali settori:
Tutto è partito più di 10 anni fa quando abbiamo reso open source ASP.NET. Microsoft ha riconosciuto che tutti gli sviluppatori dovrebbero poter trarre beneficio dall'open source. Il software libero non è semplicemente bello ma è anche essenziale.
Non si tratta di semplice codice ma di una community. Ecco perché oggi Microsoft contribuisce e sviluppa i più grandi progetti open source del mondo
Linux è quindi diventando uno standard de facto all'interno degli ambienti cloud già da molti anni, riuscendo a sconfiggere concorrenti del calibro di Microsoft.
Via Zdnet