Lo stato dell´adozione di GNU/Linux in Russia potrebbe sembrarvi, quantomeno, un argomento poco interessante: al di là dei lati in comune con la situazione italiana, mancata adozione generalizzata da parte delle istituzioni e grande incidenza della pirateria di software commerciale, risulta interessante esaminare la posizione del locale presidente di Microsoft, Nikolai Pryanishnikov, che ritiene Linux alla fine del proprio ciclo di vita.
Diversi attori, tutt´altro che di secondo piano del panorama mondiale, come la Cina, la Corea del Nord e la Russia appunto, stanno da tempo cercando di costruire un intero ecosistema informatico che sia esclusivamente di pertinenza nazionale, sia per ridurre la dipendenza da compagnie straniere, sia per questioni di prestigio: spesso e volentieri, questi ecosistemi utilizzano abbondantemente software libero. Il Web offre diversi spunti per approfondire la tematica: a titolo d´esempio, basti pensare alla distribuzione Red Flag Linux.
Sul blog open..., dal quale abbiamo tratto la notizia, troviamo un brano di un intervista dell´edizione russa di CNet a Nikolai Pryanishnikov, presidente di Microsoft Russia. Leggiamola:
Microsoft supporta la neutralità tecnologica, e reputa che la scelta di un sistema operativo debba avvenire solo sui criteri di diffusione, economicità, praticità, sicurezza, piuttosto che sulla base di considerazioni di tipo ideologico.
Secondo il nostro punto di vista, la maniera più efficace per sviluppare un´economia innovativa nello stato non è creare un sistema operativo analogo ad uno esistente, cosa che richiederà grandi quantità di tempo e denaro, a partire dai sistemi operativi più popolari, testati dai servizi di sicurezza russi, per creare applicazioni e soluzioni personalizzate, ma di investire queste risorse in sviluppi scientifici promettenti che siano autenticamente russi. Dobbiamo tenere a mente che Linux non è un sistema operativo russo, e, inoltre, è alla fine del suo ciclo di vita.
Mutuata dal campo dell´economia aziendale, l´espressione si riferisce al ciclo di lancio, maturità e declino che caratterizza tutti i prodotti di un´azienda. Anche se non viene chiarito a quali fasi, esattamente, appartengono i 18 anni della storia del kernel ideato originariamente da Linus Torvalds, traspare il fastidio che l´azienda di Redmond comincia a sentire nei riguardi di un rivale che, riesce a sfuggire ai tentativi di inquadrarlo in una logica di rivalità ad aziende, in quanto non univocamente associabile a pochi soggetti economici, soprattutto visto che la copertura del mercato si estende dai sistemi tradizionali a quelli embedded.
Quest´episodio ci rammenta, come se ce ne fosse bisogno, che alcuni rari casi di benevolenza, come quello verso lo sviluppatore del driver open per Kinect, rappresentano, per il lupo, soltanto la temporanea "perdita del pelo".