Microsoft ha affermato di non utilizzare i dati dei clienti dalle sue app Microsoft 365 per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. La precisazione arriva dopo i report circolati online nelle ultime settimane, che sostenevano che la società richiedeva agli utenti di Word ed Excel di rinunciare all'addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale dell'azienda. La confusione è nata da un'impostazione sulla privacy in Microsoft Office che attiva/disattiva "esperienze connesse opzionali". Secondo Microsoft si tratta di una funzionalità che aiuta gli utenti a "cercare immagini online" o "trovare informazioni disponibili online". Questa opzione è attivata di default e non menziona la formazione AI nella divulgazione. Analogamente, un documento di Microsoft pubblicato il 21 ottobre 2024 sembra aver contribuito alla confusione descrivendo un lungo elenco di esperienze connesse in Office. Tali esperienze "analizzano i contenuti" senza escludere esplicitamente l’addestramento AI Large Language Model (LLM).
Come affermato da Microsoft sul suo account ufficiale di X: "nelle app M365, non utilizziamo i dati dei clienti per addestrare gli LLM. Questa impostazione abilita solo le funzionalità che richiedono l'accesso a Internet, come la creazione condivisa di un documento". Anche il responsabile delle comunicazioni di Microsoft, Frank Shaw, è intervenuto su Bluesky per smentire le affermazioni.
Microsoft e addestramento AI: il caso analogo di Adobe
Adobe ha dovuto affrontare una reazione simile all'inizio di quest'anno, dopo che i suoi termini sono stati ampiamente interpretati male. In molti pensavano infatti che l’azienda stava addestrando l'intelligenza artificiale generativa sul lavoro dei suoi utenti. Adobe ha rapidamente aggiornato la sezione “incriminata” nei suoi termini di servizio per chiarire che non era così. Gli incidenti di Adobe e Microsoft suggeriscono che le persone sono sempre più preoccupate che i loro dati personali vengano utilizzati dalle aziende tecnologiche per addestrare i loro modelli di intelligenza artificiale senza un'espressa autorizzazione. Fortunatamente, Microsoft ha ben pensato di spegnere subito ogni polemica, facendo tirare un sospiro di sollievo ai molti utenti preoccupati.