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Meta vince al Consiglio di Stato contro SIAE: nessuna posizione dominante

Il Consiglio di Stato ha dato ragione a Meta nella disputa con SIAE riguardo l'uso di musica su Facebook e Instagram. I giudici hanno stabilito che Meta non ha sfruttato una posizione dominante.
Meta vince al Consiglio di Stato contro SIAE: nessuna posizione dominante
Il Consiglio di Stato ha dato ragione a Meta nella disputa con SIAE riguardo l'uso di musica su Facebook e Instagram. I giudici hanno stabilito che Meta non ha sfruttato una posizione dominante.
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Il Consiglio di Stato ha dato ragione a Meta nella disputa con SIAE riguardo l'uso di musica su Facebook e Instagram. I giudici hanno stabilito che Meta non ha sfruttato una posizione dominante nelle negoziazioni per il rinnovo della licenza dei brani musicali.

La controversia ha avuto inizio ad aprile 2023, quando l'Antitrust ha ordinato a Meta di riprendere le trattative con SIAE, interrotte da mesi a causa di disaccordi sul valore economico della licenza. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato aveva giustificato la sua decisione indicando una situazione di dipendenza economica di SIAE nei confronti di Meta.

Tuttavia, il Consiglio di Stato ha concluso che tale dipendenza non esiste. Le piattaforme di Meta non forniscono un servizio di streaming musicale, ma permettono agli utenti di accedere a un archivio di brani musicali acquisiti con la precedente licenza. Inoltre, il Consiglio ha evidenziato che Facebook e Instagram non sono le uniche piattaforme attraverso cui gli utenti possono ascoltare musica online.

La sentenza del Consiglio di Stato sulla questione Meta - SIAE

La sentenza del Consiglio di Stato potrebbe influenzare significativamente la trattativa in corso tra Meta e SIAE. Le due parti dovranno ora trovare un accordo che rifletta le posizioni espresse dai giudici. Resta da vedere se SIAE deciderà di ricorrere in Cassazione contro la decisione del Consiglio di Stato. Nel frattempo, i contenuti musicali continuano a essere disponibili su Facebook e Instagram.

Questa vicenda mette nuovamente in luce le sfide complesse legate all'uso della musica sulle piattaforme online. È essenziale trovare un equilibrio tra gli interessi dei detentori dei diritti d'autore e quelli degli utenti, garantendo al contempo la libera circolazione dei contenuti online. La decisione del Consiglio di Stato potrebbe avere ripercussioni anche su future negoziazioni tra piattaforme digitali e società di gestione dei diritti d'autore.

La sentenza potrebbe essere vista come un precedente che influisce sul modo in cui le trattative vengono condotte e sulla percezione del potere di mercato delle grandi piattaforme digitali. In ogni caso, il settore dovrà adattarsi a un contesto in continua evoluzione, dove la regolamentazione e gli interessi commerciali si intrecciano in modi sempre più complessi.

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