Meta è stata recentemente accusata di aver eliminato post contenenti link a Pixelfed, una piattaforma decentralizzata di condivisione fotografica che rappresenta una valida alternativa a Instagram. Molti utenti di Bluesky e 404 Media hanno denunciato la rimozione dei loro contenuti con link a "pixelfed.social", dichiarando che i post sono stati cancellati con la motivazione di violare le "Norme della community relative allo spam".
A seguito delle segnalazioni, Meta ha ammesso che si è trattato di un errore tecnico e ha assicurato il ripristino dei post eliminati. Tuttavia, l'episodio ha generato sospetti, alimentati dalla natura concorrente di Pixelfed rispetto a Instagram.
Pixelfed, che utilizza il protocollo ActivityPub, è parte del cosiddetto "fediverse", un ecosistema di piattaforme social decentralizzate. Simile a Instagram, Pixelfed consente agli utenti di condividere, commentare e mettere "mi piace" alle foto, con l'ulteriore vantaggio di una maggiore interoperabilità con altre app compatibili.
Un episodio che ha acceso un dibattito sulla trasparenza di Meta
Questo incidente ha acceso un dibattito sulla trasparenza di Meta, soprattutto alla luce delle recenti modifiche alle sue politiche editoriali. La società ha infatti interrotto il programma di fact-checking affidato a terzi e ha allentato le restrizioni sui discorsi d’odio. Questi cambiamenti hanno suscitato dubbi sulla neutralità di Meta nel gestire la moderazione dei contenuti, alimentando l’idea che l’azienda possa adottare misure più permissive nei confronti di contenuti controversi.
Parallelamente, Pixelfed ha registrato un notevole incremento del traffico sul proprio sito, segno che molti utenti potrebbero essere pronti a migrare verso soluzioni alternative, soprattutto in un contesto di crescente disaffezione verso i giganti tecnologici centralizzati.
Sorge quindi il sospetto che la rimozione dei link non sia stata casuale. Alcuni ipotizzano che Meta possa aver voluto ostacolare la crescita di un concorrente, seguendo una strategia simile a quella di altre piattaforme come X, che in passato hanno limitato la visibilità di link a Mastodon e Substack. Resta da vedere se l’episodio sarà un caso isolato o parte di una strategia più ampia.
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