Meta ha avviato negli Stati Uniti un test per il nuovo sistema delle Community Notes, che sostituisce il tradizionale fact-checking affidato a terze parti. Questo strumento consentirà agli utenti di Facebook, Instagram e Threads di aggiungere note contestuali ai contenuti pubblicati sulla piattaforma, contribuendo così a un'informazione più precisa e trasparente.
Per partecipare al progetto, gli utenti dovranno iscriversi a una lista d'attesa e soddisfare alcuni requisiti, come avere più di 18 anni, un account attivo e un tempo di iscrizione di almeno sei mesi. Al momento, circa 200.000 persone si sono già registrate per diventare possibili contributori.
Durante la fase di test, le note non saranno visibili immediatamente sui post, ma verranno introdotte progressivamente. Ogni nota potrà contenere un massimo di 500 caratteri e dovrà includere link a fonti esterne per supportare le informazioni fornite. Le note saranno disponibili in diverse lingue, tra cui inglese, spagnolo, francese, portoghese, cinese e vietnamita.
Il lancio delle Community Notes avviene in un contesto politico delicato
Meta ha annunciato che, se il test avrà successo, il sistema delle Community Notes potrebbe essere esteso a livello globale, ma non ci sono piani per una diffusione immediata. Fino a quel momento, il programma di fact-checking tradizionale, gestito da terze parti, continuerà ad essere attivo in altri paesi.
Il lancio delle Community Notes segue un contesto politico delicato. Il nuovo sistema, che ricorda quello adottato da X, è stato annunciato dopo l'elezione di Donald Trump, alimentando speculazioni su un possibile avvicinamento della piattaforma al nuovo presidente. Questa ipotesi è stata supportata anche dalla nomina di Joel Kaplan, ex consigliere di George W. Bush, a capo degli Affari Globali di Meta.
In parallelo al test delle Community Notes, Meta ha anche deciso di apportare altre modifiche alle proprie politiche. L'azienda ha ridotto le iniziative sulla diversità e ha allentato le regole di moderazione dei contenuti su Facebook e Instagram, in particolare per quanto riguarda i discorsi ostili. Questi cambiamenti fanno parte di una strategia più ampia per adattare la piattaforma alle nuove esigenze e politiche globali, nonché per rispondere alle critiche e alle sfide legate alla gestione della disinformazione online.
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