Un ex dipendente di Meta ha avviato una causa legale contro l’azienda, accusandola di negligenza per aver riassunto una persona che lo aveva molestato, nonostante diverse denunce. James Napoli, che lavorava come responsabile del marketing nell’ufficio di Meta a New York, ha dichiarato che la società ha violato la legge sui diritti umani di New York City, dimostrando un comportamento negligente nel riassumere un individuo che lo aveva perseguitato per oltre un anno.
La vicenda risale al 2022, quando Napoli aveva denunciato un collega, identificato come G.F., per molestie e stalking. G.F. era stato licenziato dopo aver inviato a Napoli una serie di messaggi minacciosi e inquietanti. Tuttavia, nonostante le ripetute segnalazioni di Napoli e le sue proteste, Meta ha deciso di riassumere G.F., ignorando il fatto che fosse stato inserito in una lista interna di dipendenti che non avrebbero dovuto essere riassunti.
Nella sua causa, Napoli sostiene che Meta non solo ha trascurato le sue denunce, ma ha anche creato un ambiente di lavoro ostile, mettendo a rischio la sicurezza sua e quella degli altri dipendenti. Viene inoltre criticato il processo di assunzione adottato dall’azienda, definito inefficace e poco attento, tanto da permettere il ritorno di una persona che aveva già creato problemi in passato.
Meta non è nuova a queste accuse
Questo non è il primo caso in cui Meta è coinvolta in accuse simili. In passato, un altro dipendente era stato licenziato per aver utilizzato dati aziendali a scopo di molestare donne online. Nonostante ciò, Meta non ha ancora rilasciato alcun commento ufficiale riguardo alla causa intentata da Napoli.
Nel frattempo, Napoli chiede un risarcimento economico e che il tribunale impedisca a Meta di riassumere G.F., oltre a garantire che l’azienda non attui ulteriori comportamenti discriminatori o ritorsivi nei suoi confronti.
Il caso solleva importanti questioni sulla protezione dei dipendenti e sull'efficacia delle politiche di Meta per prevenire episodi di molestie e stalking sul posto di lavoro, sottolineando l’urgenza di misure concrete per salvaguardare la sicurezza del personale.