Alle 8:34 del 28 giugno 2009 è nata la mia nipotina Matilde. La sua nascita mi ha portato a riflettere su come sarà il Web quando lei avrà l'età giusta per poterlo navigare. Di una cosa sono certo: sarà un Web semantico e basato sui formati derivati da XML. XML può infatti essere visto non solo come un linguaggio per il trasporto e la condivisione cross-platform e cross-application di dati, ma anche come un potente metalinguaggio per la descrizione dei medesimi. Le specifiche XLink, attualmente supportate in pieno solo da Firefox, si muovono in questo senso, stabilendo una gerarchia relazionale tra i link presenti nelle pagine Web, in cui domina il principio della reciprocità tra risorse diverse.
Come non citare RDF? Come non citare XFN? Nel web del futuro nomi come Edgar Allan Poe, H. P. Lovecraft, Richard Matheson e Stephen King potranno essere collegati tra di loro da relazioni di reciproca dipendenza o inferenza, tale che un motore di ricerca potrà mostrare visivamente tali relazioni per esempio usando un grafo ad albero in cui il primo nome è la radice e l'ultimo il ramo più esterno. O anche visualizzare l'interdipendenza di questi nomi in ordine cronologico o tematico.
Non solo. Un Web basato su XML implica una nuova generazione di programmi utente. I browser, in particolare, non si limiteranno più ad usare un parsing che verifica solo la well-formedness di un documento, ma anche se tale documento è valido rispetto ad una DTD o ad uno schema XML. In altre parole, si attuerebbe quanto anticipato dal tentativo della Mozilla Foundation di usare un parser validante nel suo browser, tentativo che risale al 2000 ma poi abbandonato.
In definitiva, come dovremmo pensare? La risposta è: pensare in XML, cercando di tradurre la rigorosità del codice con una semantica formale e strutturale che rispecchi in pieno la potenza di questo linguaggio. Dalla scelta dei nomi degli elementi, a quella degli attributi, fino alla DTD ed agli schemi, passando per le trasformazioni XSLT, tutto dovrà essere finalizzato alla scrittura di documenti semantici tali che una loro indicizzazione e trasporto risulti un'operazione facile.
Possiamo dire che attualmente il potenziale di XML è proprio come Matilde: è appena nato. Sicuramente in futuro esso giungerà a maturità e porterà ad un Web sempre più umano ed intelligente.