È un Mark Shuttleworth scatenato quello che, con un´email a ZDnet, difende Ubuntu e Canonical dai malumori della comunità open che sono susseguiti alla pubblicazione del report sullo sviluppo del kernel che non vede comparire l´azienda della distribuzione arancione nella lista dei maggiori contributori (lista in cui invece compare Microsoft).
L´email del patron Canonical è sinstetizzata dalla frase
Our focus is on the user experience, making things ‘Just Work.’
L´impegno principale di Ubuntu, secondo Shuttleworth, risiede nell´esperienza utente. Canonical possiede 25 ingegneri del kernel Linux il cui sforzo è concentrato sull´integrazione dei driver, lo sviluppo del kernel su processori ARM e il mantenimento di strutture a più alto livello come AppArmor.
Tuttavia Shuttleworth ammette che il kernel rappresenta solo una piccola parte dell´esperienza utente di Ubuntu e che quest´ultima in questi anni si è concentrata nell´integrazione dei tools esistenti e nello sviluppo di applicazioni e interfacce quali Unity, Metal, Juju e Launchpad che contribuiscono nel loro insieme a migliorare l´uso di un sistema Linux.
Il punto essenziale espresso da Shuttleworth è che il kernel rappresenta una parte fondamentale del sistema, perché su di essa si basa tutta la distribuzione, ma non per questo bisogna tralasciare il contributo all´open source che una distribuzione da ad un livello più alto dell´architettura di un sistema operativo.