Google ha condiviso la roadmap aggiornata sul passaggio Manifest V3. Dopo aver messo in pausa l'aggiornamento lo scorso anno, Google ha ora annunciato che continuerà la transizione a Manifest V3 con alcune modifiche chiave. La prima riguarda il “supporto migliorato del filtro dei contenuti” per l’API Declarative Net Request, utilizzata dalle estensioni di blocco degli annunci. Google aveva precedentemente proposto di limitare la funzionalità di questa API per motivi di sicurezza. Ciò avrebbe ridotto potenzialmente l'efficacia degli ad blocker su tutti i browser basati su Chromium, inclusi Chrome e Microsoft Edge. Nonostante sviluppatori e utenti abbiano criticato la mossa di Google, Big G ha dichiarato che continuerà la deprecazione di Manifest V2 e disabiliterà automaticamente le estensioni Manifest V2 nei browser a giugno 2024. A quel punto gli utenti non potranno nemmeno scaricare più le estensioni Manifest V2 dal Chrome Web Store.
Manifest V3: restrizioni meno severe per gli ad blocker, ma fino a quando?
Il Chief Technology Officer di AdGuard, Andrey Meshkov, ha valutato positivamente i cambiamenti che intende attuare Google. In un post rilasciato all’inizio di questo mese Meshkov ha affermato che le modifiche dovrebbero consentire agli ad blocker di "offrire quasi la stessa qualità di filtraggio dimostrata con Manifest V2". Tuttavia, Alexei Miagkov, il tecnico senior della Electronic Frontier Foundation sostiene che Manifest V3 pone ancora limitazioni inutili agli sviluppatori. Come dichiarato da Miagkov ai colleghi di The Verge: "Si tratta di cambiamenti utili, ma sono modifiche a un sistema limitato dalla progettazione. Il problema rimane lo stesso: se le estensioni non riescono a innovarsi, gli utenti perdono e i tracker vincono. Ora dipendiamo tutti da Google per continuare a far evolvere l'API per stare al passo con inserzionisti e tracker".
Nonostante questo piccolo ramoscello d'ulivo che Google sembra porgere agli ad blocker, nell’ultimo periodo Big G non è stata così amichevole con questo tipo di estensioni. Recentemente, infatti, YouTube ha lanciato un giro di vite globale sugli ad-blocker che impediscono ad alcuni utenti di guardare video con le estensioni attivate. Sarà così anche con gli altri prodotti Google? Gli ad blocker sembrano essere salvi al momento, ma quanto durerà la tregua?