La Commissione Europea ha recentemente messo X sotto inchiesta, accusando la piattaforma di diffondere disinformazione e di non rispettare il Digital Services Act (DSA), la normativa europea sui servizi digitali. Al centro delle critiche c'è la spunta blu a pagamento, una funzionalità che, secondo l'UE, può ingannare gli utenti facendogli credere che un account sia verificato e affidabile, anche se potrebbe trattarsi di un profilo falso.
Le accuse non si limitano a questo. Bruxelles contesta anche la mancanza di trasparenza riguardo agli annunci pubblicitari e l'accesso limitato ai dati da parte dei ricercatori, in violazione del DSA. Elon Musk, proprietario di X, ha respinto le accuse, affermando che l'Ue sta diffondendo disinformazione. Musk sostiene che la Commissione gli avrebbe proposto un "accordo segreto illegale" per censurare contenuti illegali in cambio dell'impunità, accordo che altre piattaforme avrebbero accettato, mentre lui ha rifiutato.
Se le accuse saranno confermate, X potrebbe affrontare sanzioni pesanti, fino al 6% del suo fatturato globale. La piattaforma potrebbe essere costretta a implementare modifiche significative, come aumentare il numero di moderatori, migliorare il sistema di segnalazione dei contenuti illegali e rendere più trasparente la gestione della pubblicità.
Le accuse dell'Unione Europea
L'indagine formale dell'UE su Twitter è solo all'inizio e promette di essere una battaglia lunga e complessa per il controllo dei contenuti online. Le accuse specifiche contro X includono la diffusione di fake news e contenuti illegali, specialmente dopo l'attacco di Hamas a Israele lo scorso ottobre.
Bruxelles accusa inoltre X di non fornire informazioni sufficienti sugli annunci pubblicitari e di ostacolare l'accesso ai dati per i ricercatori. La spunta blu a pagamento è ritenuta ingannevole poiché non garantisce l'autenticità degli account, favorendo la diffusione di notizie false e truffe d'identità.
Inoltre, la moderazione dei contenuti su X è considerata inefficace a causa del numero insufficiente di moderatori e di un sistema di segnalazione inefficiente. La piattaforma è accusata anche di non fornire avvertimenti adeguati contro contenuti violenti o dannosi e di utilizzare tattiche manipolative, conosciute come dark patterns, per indurre gli utenti a compiere determinate azioni.